Green Pass obbligatorio a lavoro, Draghi ha firmato il nuovo Dpcm: come cambiano le regole sui controlli

Green Pass obbligatorio a lavoro, Draghi ha firmato il nuovo Dpcm: come cambiano le regole sui controlli

Dal 15 ottobre il Green Pass diventa obbligatorio a lavoro: cosa prevede il nuovo Dpcm sui controlli in ufficio e in azienda.

Il governo prova a sciogliere i nodi sul Green Pass obbligatorio a lavoro con un nuovo dpcm con il quale chiarisce le regole per i controlli della certificazione verde.

Green Pass

Green Pass obbligatorio a lavoro, le nuove regole sui controlli: cosa prevede il Dpcm

Con il nuovo docm il Presidente del Consiglio Mario Draghi affronta le criticità legate ai controlli del Green Pass a lavoro.

Il nuovo decreto approva l’applicazione di Sogei per la verifica della validità della certificazione verde dei dipendenti. Sfruttando i dati contenuti nella Tessera Sanitaria, la nuova applicazione consente di verificare la validità della certificazione verde nascondendo i dati sensibili e tutelando quindi la privacy dei lavoratori.

Il Dpcm specifica che è vietato conservare il Qr Code del Green Pass, che inoltre non potrà essere utilizzato per fini differenti dal controllo della validità della certificazione verde.

L’altra grande novità è rappresentata dal fatto che anche gli italiani vaccinati all’estero potranno richiedere e ottenere il Green Pass. Inoltre chi è vaccinato o ha fatto il tampone ma non ha ancora la certificazione verde potrà mostrare il documento che attesta l’avvenuta vaccinazione o l’esecuzione di un tampone con esito negativo.

Come funzionano i controlli a lavoro

Nel Dpcm del 12 ottobre il governo ribadisce che i controlli spettano al datore di lavoro. La verifica della validità della certificazione verde può avvenire all’ingresso o nel corso della giornata e può essere effettuato a tappeto o su un campione di almeno il 20% dei dipendenti.

Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione con atto scritto a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale.

Le linee guida lasciano libero il datore di lavoro di stabilire le modalità attuative. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale.

Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università”.

Con il nuovo decreto il governo stabilisce che, per evitare rallentamenti all’ingresso e all’uscita, cambiano gli orari lavorativi, ai quali si applica un criterio di flessibilità.

Ogni amministrazione, anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze. Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale”.

Di seguito il comunicato pubblicato sul sito del governo.

Palazzo Chigi

La tutela della privacy

Con la nuova applicazione e con le nuove norme varate dal governo si risolve il problema legato alla tutela della privacy dei lavoratori. La nuova app consente di verificare la validità della certificazione verde senza comunicare al datore di lavoro altre informazioni sui dipendenti.

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