Guerini, il perché della circolare dell’Esercito: “Attività ordinaria”

Guerini, il perché della circolare dell’Esercito: “Attività ordinaria”

Come mai il nostro Esercito sarà addestrato in modalità da combattimento? Ecco la risposta del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

“Francamente sono sorpreso della sorpresa. È un’attività ordinaria che riguarda il livello esercitativo e di prontezza, anche tenendo conto del contesto attuale e delle sue possibili evoluzioni, per le missioni cui sono chiamate le Forze armate. Queste le parole del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervistato dal Corriere della Sera a riguardo della circolare diffusa online negli ultimi giorni riguardante l’Esercito.

Guerini ha inoltre parlato dello stanziamento di ulteriori fondi per le spese militari italiane. “Voglio essere chiaro: Forze armate moderne ed efficienti sono garanzia in primis per i cittadini, per la loro sicurezza e per il ruolo dell’Italia nel mondo. E il contesto attuale lo richiede ancora di più. Fin dal mio insediamento l’adeguamento delle risorse della Difesa è stata una priorità che ho posto all’attenzione del Parlamento e dell’opinione pubblica. Negli ultimi due anni con le leggi di Bilancio si sono fatti importanti passi in avanti, a partire dagli investimenti”.

Il ministro della Difesa ha inoltre parlato del compito dell’esercito in Italia. “Le Forze armate sono chiamate a rispondere a missioni decisive: la difesa dello Stato e dei suoi interessi vitali, la difesa degli spazi euro-atlantici ed euro-mediterranei, le missioni internazionali. È quindi necessario che gli uomini e le donne in uniforme siano messi in grado di svolgerle nel miglior modo possibile, con piena operatività e massima sicurezza. E che il Paese possa contare su uno strumento militare capace di difenderlo da tutte le forme di rischi. La Camera, a larga maggioranza, ha deciso di incentivare il governo a raggiungere in tempi rapidi questo obiettivo che riguarda la nostra appartenenza alla Nato.

Esercito italiano

Il commento riguardo l’idea della no-fly zone

Riguardo la possibilità di rendere lo spazio aereo ucraino una no-fly zone, Guerini ha le idee chiare. “La no-fly zone, che vorrebbe dire aerei Nato che fronteggiano quelli russi – ha commentato Guerini – non è la soluzione al problema perché è una misura che allargherebbe drammaticamente il conflitto. La soluzione sta nel percorso avviato: pesanti sanzioni alla Russia e sostegno materiale, anche con invio di armamenti, all’Ucraina, per fermare Putin e portarlo al negoziato”.