Guerra delle targhe: 48 ore per trovare accordo tra Serbia e Kosovo

Guerra delle targhe: 48 ore per trovare accordo tra Serbia e Kosovo

Tensioni tra Serbia e Kosovo: tra i due Paesi è in atto una vera e propria guerra delle targhe. Borrell: “Comportamento non costruttivo”.

Tensioni tra Serbia e Kosovo: i due Paesi hanno solo 48 ore per trovare un accordo sulle targhe, ed allentare la situazione. Anche la mediazione di Bruxelles sarebbe fallita: da qui la decisione del Kosovo di posticipare di almeno 48 ore l’entrata in vigore della misura tanto discussa. La questione ha generato una vera e propria guerra delle targhe.

Secondo quanto stabilisce la misura, gli automobilisti della minoranza serba che si rifiutano di cambiare la targa e sostituirla con una kosovara sono soggetti ad una multa. Da Bruxelles nessun aiuto, e la situazione rimane piuttosto tesa.

Borrell e l’accusa di “comportamento non costruttivo”

Alla luce di questi fatti, arriva l’accusa dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Secondo Borrell, il presidente serbo Aleksandar Vucic e il primo ministro kosovaro Albin Kurti sarebbero colpevoli di aver mantenuto un “comportamento non costruttivo”.

In seguito all’incontro, il premier kosovaro Kurti ha rivolto un rimprovero a Borrell, facenogli notare il fatto di essersi concentrato solo sulla questione delle targhe, invece di dare precedenza alla piena normalizzazione dei legami tra le due fazioni in conflitto. Il che infatti significherebbe risolvere il problema alla radice.

Le tensioni tra Serbia e Kosovo hanno generato una vera e propria guerra delle targhe, da cui emerge la difficile convivenza tra Pristina e Belgrado e tutti gli attriti etnici, sociali e religiosi che da tempo si sono insidiati nelle due civiltà.

In questa situazione, un serbo kosovaro ha dichiarato: “No, non c’è paura. Viviamo qui dalla nascita, siamo abituati a questa situazione. Sì, ci sono tensioni, ma non c’è paura”. Un’altra residente del nord del Paese ha asserito: “Non sono preoccupata perché il Kosovo è serbo e rimarrà parte della Serbia”. Ma secondo i maggiori capi, le preoccupazioni sono reali e la questione, nel caso non dovesse risolversi, potrebbe velocemente trasformarsi in un nuovo scontro tra Pristina e Belgrado.