Guerra in Ucraina, le misure adottate dal Consiglio dei Ministri

Guerra in Ucraina, le misure adottate dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri si è riunito nella giornata del 25 febbraio per fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina.

Nella giornata del 25 febbraio è andato in scena il Consiglio dei Ministri convocato per fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina.

Le misure adottate dal Consiglio dei Ministri per far fronte alla guerra in Ucraina

“Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge in materia di disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina. Infatti, gli sviluppi militari della crisi ucraina e le conseguenti decisioni che l’Italia, assieme ai Paesi alleati, ha assunto nel contesto della NATO, includono l’attivazione di una serie misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto“, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito del governo.

Il governo ha approvato una serie di misure atte a rafforzare la difesa del confine orientale dell’Europa nel contesto delle operazioni della NATO già attive in Europa. Inoltre l’Italia conferma la disponibilità anticipata dal premier Draghi di un contingente di forze da mettere a disposizione degli alleati per fronteggiare la crisi.

Palazzo Chigi

L’impegno nelle missioni della NATO

Per quanto riguarda le operazioni nel contesto della NATO, il Cdm ha disposto il potenziamento delle misure già attive:

presenza avanzata e rafforzata in Lettonia (enhanced Forward Presence), attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale e 139 mezzi terrestri;

dispositivo per la sorveglianza aerea attraverso attività di Air Policing, che prevede l’impiego del numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, attraverso 2 mezzi aerei (un rifornitore e un mezzo per raccolta dati);

dispositivo per la sorveglianza navale e attività di raccolta dati nell’area sud dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo, si legge ancora nel comunicato pubblicato sul sito del governo al termine del Consiglio dei Ministri.

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