L’Italia ha già inviato cinque pacchetti di aiuti all’Ucraina, nel campo della difesa, per circa un miliardo di euro.
Alla Camera oggi inizia l’esame del decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo a inviare armi all’Ucraina, un provvedimento già approvato dal Senato e che attende l’approvazione definitiva da Montecitorio entro giovedì. A comunicarlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ribadisce il sostegno a Kiev.
Dopo aver preannunciato l’intenzione dell’Italia di inviare nuovi aiuti militari all’Ucraina, domenica sera a ‘Che tempo che fa’ su Rai 3, il ministro della Difesa Guido Crosetto precisa il programma della nazione. Durante il vertice a Ramstein Zelensky ha chiesto aiuti alla Nato, e l’Italia ha già preparato il sesto decreto che prevede l’invio di missili antiaerei, ovvero “missili che abbattono altri missili”.
Già 1 miliardo di aiuti militari
Si ratta degli Aspide, missili terra-aria utili a difendere una città, e scudi antimissile Samp-T, messi a punto con la Francia. I conflitti hanno cambiato mood: adesso gli scontri sono più frequenti via terra, per cui anche il presidente ucraino, che nelle settimane precedenti chiedeva una difesa dagli attacchi missilistici, “ora sta chiedendo aiuto per gli attacchi via terra”.
L’Italia ha già fornito all’Ucraina 5 pacchetti di aiuti per il valore di un miliardo di euro. “È in preparazione un sesto pacchetto, che include sistemi di difesa aerea. Il ministro Kuleba ha ringraziato per il sostegno fornito, ho ripetuto che continuerà”, spiega anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Pressioni sulla Germania
La Germania invece resta ancora ostile all’invio di armi in Ucraina, anche se concede il primo sì dopo forti pressioni. Sulla decisione di Scholz, afferma Crosetto: “Trovo assurde le pressioni di altri, sono convinto che alla fine farà quello che deve fare”. Berlino comunque sembra si stia ammorbidendo, e il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha fatto sapere di aspettarsi una decisione a breve sull’invio o meno di carri armati Leopard all’Ucraina.
La Germania non si opporrà all’eventuale invio di carri armati Leopard 2 dalla Polonia all’Ucraina, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock. “La domanda non ci è stata posta. Se ci venisse chiesto, non ci metteremmo di traverso”, dichiara.
E la Francia?
Il presidente francese Emmanuel Macron, annuncia che la Francia non esclude la possibilità di consegnare carri armati pesanti “Leclerc” per la difesa dell’Ucraina. Sempre a patto che vengano rispettate tre condizioni: che la fornitura non comporti un’escalation del conflitto, che i soldati ucraini siano addestrati e che non vengano pregiudicate le capacità della difesa francese.