Secondo il presidente Zelensky lo zar di Mosca avrebbe detto l’ennesima bugia sul corso della guerra: dalla tregua al numero delle vittime.
Recentemente lo zar di Mosca – su richiesta del presidente turco Erdogan – aveva richiesto all’Ucraina una tregua di ‘cessate il fuoco’ bilaterale in occasione del Natale ortodosso. Fin da subito il presidente Volodymyr Zelensky ha definito la richiesta del ‘cessate il fuoco’ della Russia come una tattica messa in atto da Putin.
L’uccisione dei 600 soldati
Difatti, la tregua delle 36 ore non è stata rispettata e la guerra ha proseguito con il suo corso. In questa situazione, Kiev ha smentito l’uccisione di 600 soldati ucraini in occasione di un attacco russo contro alcune basi temporanee a Kramatorsk. La notizia emerge attraverso una comunicazione del portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.
La conferma arriva anche dalle dichiarazioni di alcuni residenti della zona, che spiegano che sembra difficile che il numero delle vittime sia così alto. “Vivo qui da nove mesi e non ho mai visto nessun militare”, spiega un abitante.
La bugia sulla tregua
Poi, il leader ucraino ha ribadito il fatto che Putin, ancora una volta, abbia mentito sulla tregua delle 36 ore. La denuncia di Zelensky: “Oggi il mondo ha visto ancora una volta quanto siano false le parole di Mosca a tutti i livelli. Lì hanno parlato di un cosiddetto cessate il fuoco…. Ma la realtà è che i proiettili russi hanno nuovamente colpito Bakhmut e altre posizioni ucraine”, spiega durante il suo solito comizio di mezzanotte su Telegram. Con questo annuncio, si segna la fine della tregua indetta in occasione del Natale ortodosso.
E prosegue: “Ancora una volta è stato confermato: solo l’espulsione degli occupanti russi dal territorio ucraino e l’eliminazione di tutte le opportunità per la Russia di esercitare pressioni sull’Ucraina e sull’intera Europa significheranno il ripristino del cessate il fuoco, della sicurezza e della pace”, dice Zelensky.
Poi, ha fatto riferimento al fatto che la situazione è cambiata considerevolmente al fronte rispetto allo scorso anno, quando è iniziata la guerra. “Continuano i pesanti combattimenti nelle regioni di Luhansk e Donetsk, ogni focolaio in queste aree è ben noto. Bakhmut resiste nonostante tutto. Sebbene la maggior parte della città sia stata distrutta dagli attacchi, i nostri soldati respingono i continui tentativi di offensiva russa. Soledar resiste. Anche se la devastazione è ancora maggiore e la situazione è molto difficile”.