I militanti leghisti chiedono di uscire dal governo, ma nessuno parla di strappare.
La Lega ribadisce la sua unità ma i retroscena nascondono una guerra tra il segretario Salvini e il ministro Giorgetti. Le tensioni sono precipitate tra i due dopo le amministrative. La Lega è spaccata tra chi chiede di uscire dal governo e la base governista. Ieri i due si sono sentiti a telefono ma le questioni non sembrano risolte.
La telefonata si è conclusa con la conferma di una linea compatta e unica della Lega ovvero, nell’interesse degli italiani coerentemente con le battaglie del partito. Soprattutto i due condividono l’intenzione di lavare in casa i panni sporchi non passando per i media che amplificano la questione. Salvini continua a battersi duramente sulle battaglie del campo largo di cannabis e ius scholae chiamandoli “capricci”.
La Lega è scissa tra Salvini e Giorgetti: chi vuole restare e chi vuole abbandonare
Il segretario del Carroccio è tornato alla carica per riprendere in mano le briglie di un partito che altrimenti può sfuggire di mano. I malcontenti sono tanti, sia dalla base governista di Giorgetti sia da parte dell’elettorato scontento per non parlare dei colonnelli governatori di regione che cercano di dissociarsi sempre di più dalla linea di Salvini.
Il ministro Giorgetti qualche giorno fa aveva addirittura pensato di mollare il partito dicendo: “se sono io il problema, me ne vado”. Il ministro ripete che è sbagliato uscire dal governo e se si è deciso di appoggiare questo governo bisogna farlo fino in fondo. Si sapeva che sarebbe stato difficile, e lo è per tutti. Ma gli insofferenti continuano a chiedere dei motivi per stare al governo e tranquillizzare i militanti leghisti.
Da fonti vicine al leader leghista, il Carroccio deciderà se restare o meno in base alle provocazioni: “droga libera e cittadinanza facile” e risposte a problematiche “più serie”. Come Conte, ora anche Salvini tira la corda portando il governo ad agire secondo i propri interessi.