Le ipotesi di Toni Capuozzo su cosa potrebbe succedere nella Giornata della Vittoria del 9 maggio in Russia.
Toni Capuozzo, inviato storico di Mediaset, in riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina scrive in un post di Facebook: “Guerra totale? Non credo. Avendo sbagliato in pieno la previsione sull’invasione del 24 febbraio – mi sembrava impossibile e irrazionale, pur stra-annunciata – ci tengo a essere prudente, adesso, nelle previsioni. Ma non riesco ad accettare che davvero Putin annuncerà, il giorno della parata della Vittoria, una guerra totale”.
Secondo l’opinione dell’inviato, il Presidente della Federazione russa Vladimir Putin, in occasione della parata del 9 maggio, per la Vittoria di Mosca sul nazifascismo, non annuncerà un allargamento del conflitto in Ucraina.
Nonostante la popolazione mondiale stia immaginando ogni possibile scenario catastrofico, Toni Capuozzo si dice incredulo alla possibilità dell’ampliamento di un conflitto in corso già da qualche mese. Continua: “Un colpo di scena sull’asse più improbabile – Vaticano-Ankara-Mosca-Pechino – e la dichiarazione, dalla piazza Rossa, di una disponibilità a sospendere il fuoco e a trattare. Naturalmente da posizioni di relativa forza, con in mano un Donbass allargato e Mariupol, e il corridoio di terra verso la Crimea.
Dunque un Putin ferito sì dalla mancata presa di Kiev, dalla mancata caduta di Volodymyr Zelensky, dalle ingenti perdite di uomini e mezzi, ma comunque in grado di cantare vittoria, sia pure con la v minuscola”. Secondo l’inviato Mediaset è possibile che Putin possa “tendere la mano scivolosa a Zelensky, spinto da dietro da Biden e dai suoi ultras nazionalisti.” E scrive: “A che cosa è servito resistere se Putin è ancora lì e i suoi tank anche?”.
Le parole di Capuozzo risuonano all’insegna della denuncia
“Per quanto ancora dovremo fornire armi e soldi, adesso che non si tratta di salvare Kiev, ma di chiudere i conti di una guerra sconosciuta iniziata nel 2014? Naturalmente c’è chi ci spiega che non è in gioco il destino di una ragione ricca e poveraccia, dilaniata senza che noi lo sapessimo. Dicono che Putin è come Hitler con la Polonia. Se lasciamo che ingoi il primo boccone, il suo appetito ci divorerà. In gioco ci sarebbero la libertà, la democrazia, l’Occidente. Non lo credo”.
Secondo Capuozzo, “ci siamo infilati in una guerra civile, con i suoi odi e la sua ragnatela di ragioni e di torti, quasi senza accorgercene. E che siamo diventati pendolari assonnati e sempre in ritardo tra questa guerra di confine e la grande guerra tra Russia e Stati Uniti, che trovano l’occasione di combattersi non dove confinano, ma in Europa”.
In conclusione un sonoro rimprovero a Europa e Usa: “Trasformeranno l’Europa in una scolaresca ubbidiente, disposta a rinunciare ai propri interessi, in nome di un’idea. Quale? Per quanto a lungo? Per le terre irredente di Zelensky, o per piegare Putin e fargli passare l’appetito? Non si sa, e non sarebbe la prima volta che ci imbarchiamo in avventure senza sbocco, dalla Libia all’Afghanistan, dall’Iraq alla Siria, fino ai Balcani”.