Guerra Ucraina, possibile attacco russo ad una centrale nucleare
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ucraina, Mosca mira ad una centrale nucleare: si rischia una seconda Chernobyl

centrale nucleare Zaporizhzhia

L’informazione arriverebbe dall’intelligence ucraina: la Russia starebbe minacciando la centrale di Zaporizhzhia.

Il presidente ucraino Vlodomyr Zelensky ha recentemente lanciato un appello attraverso un video sui suoi canali social il 22 giugno. Nel video, Zelensky mette in guardia sulla possibilità di un incidente simile a quello avvenuto nella centrale idroelettrica di Kalkhova, ma con conseguenze ancora più gravi, nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa.

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Le parole del presidente ucraino

L’intelligence ucraina ha raccolto nuove prove di come i russi abbiano fatto saltare la diga e le altre strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka nei loro territori occupati. È un anno che avvertiamo il mondo che la Russia si stava preparando a questo attacco“, ha dichiarato il presidente ucraino.

La Russia” – continua – “ha dall’inizio della guerra usato la centrale come arma di aggressione. Per esempio per nascondersi dopo aver bombardato le città limitrofe o come posto per nascondere armi e truppe. Ora la nostra intelligence ha ricevuto informazioni che la Russia considera lo scenario di un attacco terroristico nella centrale con perdita di radiazioni. È già tutto pronto per questo, il mondo è avvertito“.

centrale nucleare Zaporizhzhia

La possibile strategia della Russia

La strategia consiste nel provocare un incidente e poi attribuire la colpa a Kiev, una dinamica già sperimentata molte volte in passato. Questo avvertimento giunge da una fonte di grande affidabilità, che finora non ha mai sbagliato. Il capo dei servizi di intelligence ucraini, Kyrylo Budanov, è stato infatti in grado di prevedere e anticipare l’attacco russo e le sue tattiche, nonostante l’opinione contraria dei vertici. Ora Budanov avverte Zelensky che, in base alle informazioni a sua disposizione, la Russia potrebbe presto cercare di sabotare la centrale di controllo.

Secondo le parole di Budanov, la centrale sarebbe già stata attaccata. Sarebbero stati minati, in particolare, i dispositivi di raffreddamento dei reattori. “Se li disabilitano, allora c’è un’alta probabilità che ci saranno problemi significativi“, afferma il capo dell’intelligence ucraina. Secondo gli ucraini, il piano sarebbe già stato approvato e si attuerebbe, soprattutto, nel caso di ritiro dalla zona. Queste accuse sono etichettate come “nonsense” dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ma preoccupano molto i media e le cancellerie occidentali.

Il 4 marzo 2022, le forze russe hanno ottenuto il completo controllo della centrale, mentre la regione a cui appartiene è ancora oggetto di contesa. Stiamo parlando del più grande impianto nucleare in Europa e del nono più grande a livello mondiale. Ogni uno dei suoi sei reattori produce 950 megawatt di energia, per un totale di 5.700 megawatt (5,7 gigawatt termici nominali), sufficienti per alimentare 4 milioni di case.

Una catastrofe, in realtà, improbabile

Il rischio che si verifichi, in questo caso, un disastro nucleare è abbastanza remoto. Come spiega Luca Romano, fisico ed esperto di energia atomica, “il danno reale sarebbe parecchio limitato. La maggior parte dei reattori (almeno 5) sono spenti. Ovvero sono nella fase chiamata di ‘cold shutdow: richiedono ancora un raffreddamento, ma non devono essere refrigerati con le pompe. Anche il sesto reattore dovrebbe essere in questa fase da maggio“.

Di cosa si sta parlando? Un reattore, una volta spento e senza più generare energia elettrica, continua a sviluppare calore nel suo nucleo a causa dei meccanismi radioattivi. Pertanto, è necessario continuare a raffreddarlo. Questa fase è chiamata “hot shutdown”. È necessario introdurre acqua nel nucleo e farla circolare tramite pompe. Dopo alcune settimane il sistema passa allo stato di “cold shutdown”. L’acqua raffredda il reattore finché non è più necessario pomparla costantemente ad alta potenza all’interno.

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ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2023 12:57

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