Se hai la seconda casa, quelle delle vacanze, non devi papgare l’IMU. C’è un aspetto che in molti omettono ma che fa al caso tuo.
Quando si parla di seconda casa, la mente corre subito a vacanze, relax e magari a una fuga dalla città durante i mesi estivi. Però, quasi inevitabilmente, arriva anche il pensiero delle tasse. E tra tutte, l’IMU è quella che più spesso fa storcere il naso.
L’imposta municipale propria, infatti, colpisce in modo particolare chi possiede più di un immobile, rendendo la seconda casa una sorta di “bene di lusso” anche quando non lo è affatto. Detto questo, però, non è sempre detto che vada pagata.
IMU su seconda casa, ecco perché non devi pagarla
Esistono delle eccezioni, delle condizioni precise in cui la legge permette di non pagare l’IMU sulla seconda casa o quantomeno di alleggerire il carico fiscale.
Il primo caso riguarda le seconde case che, in realtà, non lo sono per chi le abita. Sembra un paradosso, ma è tutto regolato. Se l’abitazione è concessa in comodato gratuito a un familiare di primo grado – parliamo quindi di figli o genitori – e il comodato è registrato all’Agenzia delle Entrate, allora si ha diritto a una riduzione del 50% della base imponibile su cui si calcola l’IMU. Una condizione molto usata, soprattutto nelle famiglie dove i genitori mettono a disposizione una casa al figlio che va a vivere da solo.

Altro caso da tenere in considerazione riguarda la separazione o il divorzio. Se l’immobile è stato assegnato dal giudice all’ex coniuge, quest’ultimo sarà considerato, ai fini IMU, come se stesse vivendo nella sua abitazione principale. Di conseguenza, l’ex proprietario non è tenuto a pagare l’IMU su quella casa, anche se formalmente ne risulta ancora intestatario.
Un’esenzione piena può arrivare anche nei casi in cui la seconda casa sia inagibile o inabitabile, a patto che questa condizione sia certificata da un tecnico e che venga effettivamente dimostrata l’impossibilità di utilizzo dell’immobile. In questo caso si può arrivare addirittura all’esenzione totale, ma spesso si applica una riduzione del 50% della base imponibile.
Poi ci sono i Comuni delle zone terremotate o colpite da eventi calamitosi, dove l’IMU può essere sospesa o annullata in base a specifiche ordinanze. Anche qui, ovviamente, tutto deve essere verificato con la documentazione corretta.
Infine, è bene ricordare che alcune Regioni o Comuni possono applicare ulteriori agevolazioni locali, come riduzioni per immobili storici o sottoposti a vincoli, oppure per chi affitta la seconda casa a canone concordato.
Insomma, non è sempre detto che avere una seconda casa equivalga automaticamente a pagare l’IMU a prezzo pieno. Le possibilità per alleggerire il carico fiscale ci sono, basta conoscerle e rispettare le condizioni. Perché sì, la legge è complessa, ma a volte riserva sorprese piacevoli anche per i proprietari più scettici.