Hamas ha rilasciato tre ostaggi israeliani nell’ambito di uno scambio con 183 prigionieri palestinesi. I dettagli dello scambio e i nomi.
Negli ultimi mesi, il conflitto tra Israele e Hamas ha vissuto momenti di forte tensione, con negoziati per la liberazione degli ostaggi presi durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Diversi accordi sono stati raggiunti, con la mediazione internazionale, portando alla liberazione graduale di prigionieri da entrambe le parti.
In questo contesto, Hamas ha rilasciato oggi tre ostaggi israeliani, un gesto che si inserisce all’interno di un più ampio scambio di prigionieri. Tuttavia, il destino di molti altri ostaggi rimane incerto.
La liberazione degli ostaggi: tra propaganda e tensione
Alle 7:30 italiane, il primo ostaggio rilasciato è stato Ofer Calderon, 54 anni, che è stato accompagnato al punto d’incontro con la Croce Rossa. Successivamente, è stata la volta di Keith Siegel, 65 anni, e Yarden Bibas, 35 anni, liberati in due località diverse della Striscia di Gaza.
Il rilascio di Yarden Bibas ha avuto un impatto particolare: il padre dei due bambini ancora prigionieri è stato fatto salire sul palco allestito da Hamas a Khan Younis. Lì, i miliziani gli hanno consegnato un “foglio di liberazione” scritto in ebraico. Circondato dai membri dell’organizzazione, è stato poi accompagnato verso il convoglio della Croce Rossa.
Nel video della liberazione, Yarden Bibas appare “su un largo spiazzo circondato da cumuli di macerie e distruzione, accompagnato dai miliziani”. Il suo volto è “chiuso, depresso”, e quando gli viene detto di salutare la folla, lo fa senza emozione, mentre viene ripreso da telecamere professionali dei miliziani.
Non è chiaro cosa sappia Yarden Bibas sulla sorte della sua famiglia. I suoi due figli, Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e la moglie Shiri sono ancora nelle mani di Hamas.
In un video diffuso dai miliziani nel novembre 2023, a Yarden venne comunicato in diretta che la sua famiglia era morta in un bombardamento: “I miliziani gli comunicarono in diretta che erano morti in un bombardamento”. Tuttavia, l’IDF (esercito israeliano) non ha mai trovato conferme di questa affermazione.
La moglie e i due piccoli avrebbero dovuto essere liberati nei primi giorni dell’accordo, ma “non sono stati inseriti nelle liste”. Il portavoce dell’IDF, Daniel Hagari, ha dichiarato nei giorni scorsi che “c’è molta preoccupazione” sulla loro sorte.
Scambio di prigionieri tra Israele e Hamas
Contemporaneamente al rilascio degli ostaggi israeliani, il Servizio carcerario israeliano si sta preparando a rilasciare 183 prigionieri di sicurezza palestinesi, come previsto nell’accordo.
L’ostaggio israelo-americano Keith Siegel verrà liberato su un palco preparato con cura, con uno sfondo carico di significati politici: “alle spalle lo splendido mare del porto di Gaza, con le foto di leader di Hamas uccisi durante la guerra e la scritta in ebraico ‘il sionismo non vincerà’”.
Accanto al palco, i pickup dei miliziani sono parcheggiati in formazione, come il 7 ottobre 2023, quando Hamas attaccò il sud di Israele. I miliziani, armati con fucili americani e israeliani sottratti all’esercito, stanno in piedi sui mezzi, a volto coperto.
Il governo israeliano ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui afferma: “Il governo di Israele abbraccia i due ostaggi che sono tornati. Le loro famiglie sono state informate che si sono uniti alle nostre forze. Il governo, insieme a tutte le autorità competenti, accompagnerà loro e le loro famiglie. Il governo di Israele è impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi e i dispersi. Ti salverò dalla mano dei malvagi e ti libererò dalla mano dei violenti” (Geremia, Capitolo 15, Versetto 21).