Come è riuscita Hamas a procurarsi il suo arsenale di armi con cui ha colpito l’Israele? Arrivano le risposte che scatenano la bufera.
Creatività mista a crudeltà, è il connubio perfetto per mettere disastri megagalattici. Continuano gli atti terroristici dei miliziani di Hamas, che trovano scorciatoie sempre più ingegnose per attaccare l’Israele. Alcuni video mostrano come vengono realizzati dei razzi attraverso delle tubature idriche: le immagini che circolano sul web hanno suscitato scalpore.
Un arsenale finanziato dall’Ue
Sui social network sta girando un video del 2021, che mostra alcuni militanti del gruppo Hamas produrre dei missili con i tubi d’acqua. Le immagini tornano virali dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, accompagnate da commenti del tipo “Terroristi e criminali di guerra di #Hamas hanno pubblicato un video con razzi fatti con tubi d’acqua”.
Secondo quanto riporta The Telegraph quelle tubature farebbero parte del sistema idrico finanziato dall’Unione europea, per un valore di oltre 100 milioni di euro: si tratterebbe di finanziamenti del sistema idrico nella Striscia di Gaza, controllata politicamente e militarmente da Hamas.
Il video mostra la lavorazione dei tubi, recuperati dal sottosuolo, che vengono poi trasformati in razzi simil Qassam. I missili vengono riempiti di un composto da zucchero e fertilizzanti a base di nitrato di potassio, un carburante perfetto per attaccare ancora l’Israele.
Le polemiche: “Ue ingenua!”
Sono stati almeno 5mila i razzi che sabato 7 ottobre sono stati lanciati contro l’Israele. La fabbricazione di munizioni attraverso le forniture edilizie donate dai Paesi membri al popolo palestinese, hanno permesso le tragedie che il mondo sta piangendo oggi.
Frank Furred, direttore esecutivo di uno dei think-tank di Bruxelles, ha chiosato: “Chi gestisce la diplomazia dell’Ue è un ingenuo. Prima di concedere denaro dei contribuenti alle organizzazioni palestinesi per infrastrutture che possono essere utilizzate a fini militari dai terroristi di Hamas, devono essere effettuate prudenti valutazioni di sicurezza“.