Continua il conflitto Israele-Hamas con la minaccia dell’organizzazione palestinese che si è spinta a parlare di esecuzioni pubbliche.
Sono oltre 900 i morti in Israele e 687 vittime palestinesi. Almeno questo è fino ad oggi il bilancio ufficiale della guerra tra Israele e Hamas. Ma i numeri potrebbero essere destinati ad aumentare dato che l’organizzazione politico-militare palestinese non intende fermare le proprie azioni e minaccia esecuzioni che renderà pubbliche nei confronti degli ostaggi in suo possesso.
La minaccia di Hamas a Israele e al mondo
Hamas minaccia di uccidere gli ostaggi israeliani e lo fa tramite Abu Obeida, il portavoce delle brigate Izz ad-Din al-Qassam dell’organizzazione, che ha diffuso un avvertimento senza mezzi termini: “A partire da questo momento, qualsiasi attacco contro il nostro popolo nella sicurezza delle proprie case, senza preavviso, sarà affrontato con l’esecuzione di uno degli ostaggi civili, che abbiamo in custodia che sarà trasmessa in video e audio”.
Una promessa atta a colpire ancora di più l’opinione pubblica israeliana e non solo. Al momento, fonti ufficiali israeliane parlano di circa 150 persone finite nelle mani dei miliziani di Hamas, anche se secondo fonti non ufficiali il numero potrebbe essere più elevato. Al netto di questa minaccia, Israele sembra intenzionato ad andare avanti ed entrare a Gaza.
Cosa farà Israele
Lato Israele, come detto, l’intenzione è quella di non tirarsi indietro e proseguire nella guerra. Benjamin Netanyahu avrebbe avvertito il presidente statunitense, Joe Biden, del proposito di entrare a Gaza con un’operazione dell’esercito via terra che già nelle scorse ore sembrava poter essere immediata entro 24-48 ore.
L’esercito israeliano, inoltre, avrebbe “le coordinate di tutti i prigionieri a Gaza”. E non solo: la certezza di Israele è che “la guerra è cominciata male per noi, ma finirà molto male per l’altra parte”, almeno stando alle parole del portavoce militare.