Il secondogenito di Carlo è apparso svagato forse col pensiero alla famiglia negli States.
Il secondo figlio di Carlo sembrava distratto durante la cerimonia, forse perché stava pensando alla sua famiglia negli Stati Uniti.
Era seduto accanto a Edo Mapelli Mozzi e Jack Brooksbank, rispettivamente mariti delle principesse Beatrice ed Eugenia, e di fronte alla principessa Alexandra.
Indossava un abito scuro con quattro medaglie al taschino e una croce d’argento al collo, ma sembrava incerto e annoiato durante l’officio religioso.
Infatti, la sua mente era altrove, a casa sua in California, dove sua moglie Meghan lo aspettava con la torta per il quarto compleanno del loro figlio Archie.
Dopo la cerimonia, ha salutato alcuni parenti e ha informato gli altri che non avrebbe partecipato al pranzo di corte, quindi è salito su una BMW elettrica scortata dalla polizia per raggiungere l’aeroporto e tornare a casa negli Stati Uniti.
La giornata sembrava essere un’occasione formale per Harry, che ha scelto di esercitare un ruolo più informale nella famiglia reale. Si è mostrato infatti con il padre e il fratello solo brevemente, ed è stato visibilmente scomodo, quasi rabbioso, alla sola idea di una realtà che avrebbe dovuto essere diversa.
Harry ha raggiunto la VIP Windsor Suite del Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow in attesa del suo volo per Los Angeles, mentre il re e la regina si affacciavano al balcone di Buckingham per salutare la folla festante. In questo strano sabato da principe, Harry è rimasto in ombra rispetto a due donne importanti della sua vita, sua madre Diana e sua nonna Elisabetta, ed è stato trattato come un semplice ospite del padre.
Harry è stato evitato e cancellato come suo zio Andrea, e ha visto solo la cinica indifferenza e l’ipocrisia della famiglia reale che ha dimenticato il proprio tradimento. Tuttavia, il ricordo più importante di quel giorno per Harry sarà la festa di compleanno di Archie con le quattro candeline sulla torta, mentre a Londra festeggiavano suo padre come il nuovo re d’Inghilterra.