30 aprile 1945, Hitler si suicida nel bunker di Berlino con Eva Braun

30 aprile 1945, Hitler si suicida nel bunker di Berlino con Eva Braun

Il 30 aprile 1945, Adolf Hitler e Eva Braun si suicidano nel bunker di Berlino mentre l’avanzata di Alleati e sovietici era ormai inarrestabile.

Settantasei anni fa Adolf Hitler si uccideva insieme a Eva Braun nel bunker del Reich di Berlino.

Germania asserragliata, il suicidio di Hitler

Il 30 aprile 1945, infatti, ormai la situazione bellica della Germania nazista era segnata: le armate tedesche non riuscirono ad arrestare l’avanzata degli Alleati mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino.
In questo contesto, Hitler si suicidò nel suo bunker intorno alle ore 15.30 insieme all’amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Il fuhrer aveva 56 anni.

La versione ufficiale

La versione ufficiale riporta dapprima il suicidio della Braun, avvelenatasi con una fiala di cianuro, che Hitler somministrò precedentemente anche al suo cane Blondi per verificare che fosse veramente letale. Poi, non è chiaro se anche Hitler avesse preso il cianuro dopo di lei, ma è sicuro che secondo alcune testimonianze fu ritrovato morto nel suo sangue con un colpo della sua pistola Walther PPK, sparatosi alla tempia destra.

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La resa dei nazisti

Le ultime disposizioni di Hitler furono quelle che il suo corpo venisse portato all’esterno e bruciato e così avvenne, nello stesso pomeriggio, intorno alle 16.00.
Per quel che riguarda la catena di comando, il fuhrer depose tutti gli altri capi nazisti, nominando Karl Dönitz come nuovo Presidente del Reich e Joseph Goebbels come nuovo cancelliere del Reich. Tuttavia quest’ultimo si suicidò la mattina del 1º maggio 1945, insieme alla moglie, dopo aver ucciso i suoi sei figli, quindi anch’egli si fece bruciare. Dönitz fu invece catturato e processato. I resti parzialmente carbonizzati di Hitler vennero ritrovati la mattina del 2 maggio 1945 e identificati da uomini del KGB.