L’attivista di Hong Kong, Joshua Wong, già in carcere per le manifestazioni del 2019 pro-democrazia, ha subito un’altra condanna per la partecipazione alla veglia in ricordo di Piazza Tienanmen.
PECHINO – Joshua Wong è stato condannato a 10 mesi di reclusione con l’accusa di aver partecipato alla veglia del 4 giugno 2020 in ricordo delle vittime della repressione di Piazza Tienanmen. Nell’udienza dello scorso 30 aprile si era dichiarato colpevole rispetto agli ultimi addebiti insieme ai consiglieri distrettuali Lester Shum (condannato a 6 mesi di carcere), Tiffany Yuen e Jannelle Leung (4 mesi per entrambe).
L’attivista è tra i volti più noti del fronte pro-democrazia dell’ex colonia britannica. Il 24enne è già detenuto per una pena di 13 mesi e mezzo legata a un’altra manifestazione non autorizzata relativa alle proteste di massa del 2019.
Piazza Tienanmen vietata…
I fatti per i quali è stato condannato sono legati alla veglia di ricordo sui fatti tragici di Piazza Tienanmen del 1990. Lo scorso anno le manifestazioni furono vietate dalla polizia con la motivazione delle restrizioni per la pandemia del Covid-19, così come formalmente accaduto per tutte le altre le manifestazioni dello scorso anno e come accadrà per quello in corso. Ma, nonostante ciò, decine di migliaia di persone accesero candele in tutta la città in quello che fu in gran parte un evento pacifico, salvo una breve scaramuccia con la polizia antisommossa in un quartiere della città.
Chi è Joshua Wong
Nato a Hong Kong il 13 ottobre 1996, Joshua Wong è un attivista e politico hongkonghese, fondatore del gruppo di attivisti studenteschi Scholarism ed ex-segretario generale del partito pro-democrazia Demosistō. È conosciuto internazionalmente per aver preso parte alle Proteste a Hong Kong del 2014, note come Rivoluzione degli ombrelli, in qualità di leader. Nel 2017 è stato preso in considerazione per la nomina al Premio Nobel per la pace.