Strategie finanziarie e commerciali dietro gli acquisti di società di Calcio da parte dei Gruppi Cinesi
Grandi manovre sulla rotta Cina-Europa negli ultimi anni, alcune ci toccano molto da vicino avendo anche comprato il Milan e l’Inter. Perché i cinesi sono nel calcio?
Cercheremo con questo articolo di chiarire alcuni dubbi e spiegare come mai si comportano così.
Noi italiani, abituati ai proprietari padre/padroni ma assolutamente tifosi, non ci rendiamo conto che quei tempi sono definitivamente finiti, i tempi dei “colpi ronaldinho, Ronaldo ormai sono solo una lontano ricordo.
Leggendo le dichiarazioni di Yang Yang, vice direttore generale del gruppo Suning che ha acquistato la maggioranza del club nerazzurro, dovremmo già comprendere che il loro fine è quello di promuovere le loro attività nell’ambito, ma NON finalizzato a solo risultati sportivi.
E non pensate che gli uni siano la conseguenza degli altri, più di una volta è stato dimostrato il contrario, la palla è rotonda…
Yang Yang “Perché la scelta dell’Inter? Innanzitutto abbiamo l’interesse a promuovere questo sport, vogliamo sviluppare maggiormente il calcio in Cina, Asia e in tutto il mondo”.
“Credo inoltre – ha aggiunto Yang – che aver scelto l’Inter rientri anche nella strategia di internazionalizzazione del brand Suning”.
“Noi pensiamo che promuovere il calcio possa essere una maniera per globalizzare meglio la nostra attività e farci conoscere in Europa e nel mondo. Il nostro marchio potrà trarre benefici da questa decisione”.
I Cinesi dell’Inter è evidente che hanno strategicamente comprato l’Inter, tra l’altro con pochi soldi, hanno interesse di promuovere il loro Brand e le loro attività ma non sicuramente di fare “colpi di testa” con acquisti in linea con quanto invece potrebbero fare dei proprietari arabi.
Questo infatti è stato confermato dal loro atteggiamento nel recente calciomercato, che sebbene sia stato annunciato pieno di nomi di Top Player, si è limitato ad acquisire giocatori che potranno dare un qualcosa in più, ma che sicuramente non si possono definire Top.
In più nei recenti giorni è ormai abitudine leggere che prima era “colpa” della Uefa, poi del blocco in cina…., in sostanza quello che è capitato è ben noto a tutti…, poi fortunatamente sono state vinte le prime 2 partite e di conseguenza il mal contento è attualmente ridotto. Sia ben chiaro che potrebbe essere che un buon allenatore con una buona dose di fortuna e giocatori motivati possano comunque far fare un buon campionato all’Inter, detto ciò nessuno confonda la proprietà cinese con i Presidenti/tifosi oppure con gli Arabi spendaccioni.
Per il Milan invece il discorso è attualmente diverso e ci auguriamo abbia un altra storia.
Una strategia più di interessi economici speculativi, più simile all’acquisto di Erick Thohir dell’Inter, finalizzato a guadagnare soldi e non altro, infatti come da articolo, pare abbia guadagnato 64,82 milioni con una plusvalenza di 32,4 milioni.
Lo scorso 13 aprile la famiglia Berlusconi, detentrice della maggioranza delle quote del club tramite Fininvest, ha venduto il 99,93% del club alla Rossoneri Sport Investment Lux. Per avere il Milan l’investitore cinese Yonghong Li, a capo della Rossoneri Sport Investment Lux, ha pagato 610 milioni di euro, racimolati in parte dal proprio patrimonio e in parte con alcuni importanti finanziamenti. In seguito alle limitazioni sulle esportazioni di capitali dalla Cina voluta dallo stesso governo cinese, infatti, la trattativa ha subito diversi ritardi — i famosi ritardi del “closing” — e Yonghong Li ha dovuto cercare nuovi soci investitori.
Elliott Management, un fondo d’investimento statunitense che è entrato nella trattativa con due prestiti di 303 milioni di euro in totale.
Considerato che il fatturato del Milan è attualmente di gran lunga inferiore alla somma dei prestiti, e che non è pensabile come una società possa aumentare il fatturato in questi termini esclusivamente con le normali attività ordinarie, qualche dubbio relativo a future compravendite non solo speculative ma anche di eventuali opportunità economiche/commerciali ci sorge spontaneo.
In questo caso, oltre che l’entusiasmante calciomercato, sicuramente in termini economici che non erano stati preventivati da nessuno, le 2 vittorie in campionato hanno contribuito non poco a ridare un entusiasmo alla tifoseria che non era solito in questi ultimi anni.
La quota degli abbonati allo stadio è già oltre il doppio dello scorso anno e la campagna non è ancora conclusa.
Anche in questo caso, un buon allenatore con fortuna e giocatori anche d’esperienza (Biglia, Bonucci) motivati potrebbero portare a risultati sportivi non banali, ma sicuramente per non illuderci oltre modo, queste 2 proprietà, per motivi secondo noi diversi, non ci faranno a breve (sicuramente, e forse mai…) tornare l’emozioni a cui eravamo abituati vivere, anche se ovviamente speriamo tanto di sbagliarci…