Uno scudetto, una Coppa Italia, due Champions League e altrettante Supercoppe Europee, un Mondiale per Club: Kakha Kaladze ha vinto praticamente tutto in rossonero.
Terzino sinistro, centrale di difesa, centrocampista: Kakha Kaladze ha giocato praticamente ovunque. Un autentico jolly, un giocatore duttile in grado di ricoprire con efficacia più ruoli. Dieci stagioni con il Milan, oltre 280 partite giocate, 13 gol realizzati, quasi tutti in campionato. Ecco la nostra personale Top Five delle sue prodezze in rossonero.
I cinque gol più belli di Kakha Kaladze con il Milan
17 giugno 2001, il Milan del duo Mauro Tassotti-Cesare Maldini crolla al Granillo di Reggio Calabria, dopo essere passato in vantaggio grazie al gol nella ripresa di Kakha Kaladze. Il georgiano, ben servito da Gianni Comandini, sfonda in area e batte Taibi con il mancino.
Serie A 2004-2005, i rossoneri rifilano tre gol all’Atalanta. La rete del raddoppio milanista, al minuto 71, è Kakha Kaladze. L’azione è da manuale: Rui Costa premia l’inserimento in area di Andriy Shevchenko, che di prima apparecchia per il centrocampista: sinistro di prima intenzione e pallone all’angolino.
27esima giornata del campionato 2001-2002: il Milan di Carlo Ancelotti batte 2-1 il Torino a San Siro. Ad aprire le danze, a inizio ripresa, è Kakha Kaladze: cross dalla destra di Cosmin Contra e spettacolare pallonetto del georgiano, che al volo e da posizione defilata sorprende l’incredulo Bucci.
Coppa Italia 2002-2003, ritorno dei quarti di finale: dopo lo 0-0 dell’andata al Meazza, il Milan travolge 5-2 il Chievo al Bentegodi. Il primo gol rossonero, dopo appena quaranta secondi, è di Kakha Kaladze: traversone di Rui Costa, tocco di Oliver Bierhoff (acquistato dai gialloblù l’estate precedente) e splendida rovesciata del numero quattro milanista, che non lascia scampo al portiere Ambrosio.
Venerdì 14 aprile 2006, il Milan batte 1-0 l’Inter di Roberto Mancini. La rete decisiva, al minuto 70, è di Kakha Kaladze, che sfrutta al meglio un lancio in area di Clarence Seedorf: controllo con il petto e siluro sotto la traversa. Julio Cesar è battuto!