Cosa sta succedendo in Sudan?

Cosa sta succedendo in Sudan?

Sfociano le tensioni, in Sudan, fra l’esercito e i potenti paramilitari delle Rsf, sotto la guida del vicepresidente Dagalo.

Torna il caos in Sudan con guerre e conflitti, scaturiti dalla rivalità tra il presidente africano Abdel-Fattah al-Burhan e il vicepresidente filorusso Mohamed Hamdan Dagalo. Gli scontri che sono sfociate sabato a Khartoum, si sono poi estese in altre città.

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Le due forze armate

Da una parte abbiamo i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) sotto la guida del vicepresidente Dagalo, che si occupano fin dai primi anni del 2000 della repressione dei ribelli del Darfur, con una recente vicinanza con i mercenari filorussi del gruppo Wagner.

Dall’altra l’esercito regolare comandato dal presidente al-Burhan. In un momento di estremi conflitti fatti di attacchi aerei, incursioni e sparatorie, è diffciile chiarire chi abbia la meglio. Certo è che anche i paramilitari vantano un buon esercito che conta circa 100mila uomini.

I conflitti tra Al-Burhan e Dagalo

In passato, Dagalo combatteva direttamente con i sanguinosi janjaweed per poi comandare sulle Rsf. Nel 2019, l’ex presidente al-Bashir fu deposto con un golpe, così Al-Burhan e Dagalo, entrambi contro l’allora presidente, istituirono l’alleanza militare del Consiglio Sovrano.

Verso la fine del 2022 i rapporti tra Dagalo e al-Burhan iniziarono a cedere, e l’esercito governativo acconsentì a riprendere la via della democratizzazione, bloccata dai due leader. Si chiedeva l’integrazione delle Rsf con l’esercito, ma Dagalo non approvava questa unione proponendo quindi un processo per l’integrazione dei due comandi più lento, che potrebbe durare in tutto fino a 10 anni.

Da quel momento, la coesione tra i due si è trasformata in una lotta per il potere, a colpi di accuse reciproche che sono sfociate, da sabato 15 aprile, in scontri armati.