I legali di Elder hanno ritirato l’istanza di scarcerazione. L’avvocato: “Il quadro generale manca di elementi”.
ROMA – Ennesima svolta nell’indagine sulla morte di Mario Cerciello Rega. I legali di Elder hanno ritirato l’istanza di scarcerazione. L’avvocato Renato Borzone ha spiegato che la decisione è stata presa per la “mancanza di elementi nel quadro generale che non consentono un completo esercizio della difesa, finora fondata su una persona che ha mentito“.
Il legale si riferisce alla prima versione di Varriale, smentita nei giorni scorsi. Il carabiniere aveva dichiarato di aver portato con sé la pistola ma negli ultimi interrogatori ha ritrattato affermando che l’arma era rimasta nell’armadietto.
I punti da chiarire
La morte di Cerciello Rega continua ad essere avvolta nel mistero. A quasi due mesi da quella tragica notte gli inquirenti non sono riusciti a ricostruire la dinamica precisa di quanto successo in via Pietro Cossa. La prima versione di Varriale è stata ritrattata dal carabiniere e per questo nelle prossime settimane ci potrebbero essere ulteriori accertamenti.
Da chiarire il motivo dell’assenza delle pistole e del cartellino identificativo del militare ucciso. Il collega ha ribadito in tutti gli interrogatori di essersi presentati come militari ma la sua versione dei fatti non coincide con quanto raccontato dagli americani. Questi ultimi ribadiscono di essere stati aggrediti per prima e di non sapere che fossero carabinieri.
La versione di Elder
L’edizione odierna de La Repubblica riporta la versione di Elder, il ragazzo americano che ha colpito Cerciello Rega. Il giovane ha detto di essere stato aggredito per prima con il carabiniere che lo ha stretto al collo. “Ho pensato – ha confessato – che fossero stati mandati da Sergio e che avessero avuto cattive intenzione e così ho estratto il coltello e l’ho colpito. Sembravano turisti, non ci hanno detto nulla“.
I misteri sulla morte del militare restano con gli inquirenti che sperano di riuscire a chiudere le indagini nel giro di poche settimane.
fonte foto copertina https://twitter.com/Carabinieri