I livelli di guida autonoma: differenze e normative

I livelli di guida autonoma: differenze e normative

I sei livelli della guida autonoma, dalla semiautonomia alla completa automazione. Le differenze e le normative vigenti in Italia e in Europa.

Negli ultimi anni, l’innovazione tecnologica nel settore automobilistico ha portato a un’evoluzione significativa dei sistemi di assistenza alla guida. I sistemi elettronici avanzati, conosciuti come Adas (Advanced Driver Assistance Systems), stanno progressivamente assumendo il controllo delle funzioni di guida, ponendo le basi per la transizione verso veicoli completamente autonomi. Ma quali sono i vari livelli di guida autonoma e cosa significano per i conducenti e la normativa?

Livelli di guida autonoma: una panoramica

La Society of Automotive Engineers (SAE) ha definito sei livelli di automazione che variano dal Livello 0, dove non c’è automazione, al Livello 5, che rappresenta la completa automazione.

Nel Livello 0, il conducente è responsabile di tutte le funzioni di guida senza alcuna assistenza elettronica. Al Livello 1, iniziano a comparire sistemi di assistenza come il cruise control adattivo, che supportano il guidatore, sebbene il controllo principale rimanga nelle sue mani. Con il Livello 2, l’auto può controllare sterzo, accelerazione e frenata, ma il conducente deve comunque mantenere l’attenzione sulla strada e le mani sul volante.

L’automazione condizionata del Livello 3 permette al veicolo di gestire tutte le funzioni di guida in determinate condizioni, consentendo al conducente di distogliere lo sguardo dalla strada, pur essendo pronto a intervenire se necessario. Nel Livello 4, il veicolo può gestire la maggior parte delle situazioni di guida senza intervento umano, sebbene il conducente possa riprendere il controllo se lo desidera. Infine, il Livello 5 rappresenta l’automazione completa, con veicoli capaci di operare autonomamente in tutte le condizioni senza alcun intervento umano.

La situazione normativa in Italia e in Europa

Attualmente, in Italia, il massimo livello di automazione consentito è il Livello 2. Questo significa che mentre i sistemi elettronici possono controllare molte funzioni del veicolo, il conducente deve rimanere vigile e pronto a intervenire. La normativa italiana non permette ancora l’utilizzo di veicoli di Livello 3 o superiore, dove la responsabilità della guida passerebbe al sistema del veicolo stesso.

In altri paesi europei, come Germania e Regno Unito, il Livello 3 è già stato normato. Qui, alcune auto, come determinate Mercedes, possono operare con un grado maggiore di autonomia, permettendo ai conducenti di distogliere lo sguardo dalla strada in condizioni specifiche. Questi veicoli sono progettati per operare su strade a senso unico, come autostrade, dove l’assenza di intersezioni riduce il rischio di incidenti.

La transizione verso livelli più alti di guida autonoma richiede non solo avanzamenti tecnologici, ma anche l’adeguamento delle normative vigenti per garantire la sicurezza e l’efficienza del traffico. Le leggi devono evolversi insieme alla tecnologia per poter sfruttare appieno i benefici della guida autonoma.