Per la prima volta, nel 2024, i pagamenti elettronici hanno superato quelli in contanti: è questo il principale dato emerso da uno studio condotto dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano.
L’anno da poco conclusosi, dunque, potrebbe essere ricordato come cruciale per quel che riguarda l’evolversi dei metodi di pagamento nel nostro Paese.
Digitalizzazione dei pagamenti, un fenomeno “esploso” solo da pochi anni
Come è noto, il processo che porta ad una maggiore valorizzazione dei sistemi di pagamento digitali si è avviato da ormai alcuni anni, ma solo in tempi molto recenti si è registrato un autentico “boom”: un ulteriore studio, infatti, rivela come i pagamenti digitali effettuati dagli italiani ammontassero, nel 2015, a 174 miliardi di euro, per poi raggiungere 400 miliardi di euro nel 2022.
Lo scorso anno, come si diceva, è avvenuto il tanto atteso “sorpasso”: secondo Osservatorio Innovative Payments, infatti, nel 2024 i pagamenti digitali sono stati il 43% del totale, mentre quelli in contanti, che erano sempre stati i più gettonati dagli italiani, si sono fermati al 41%, le quote percentuali rimanenti hanno invece riguardato modalità ulteriori di effettuazione dei pagamenti quali bonifici, addebiti in conto corrente e assegni.
L’uso dei sistemi digitali è sempre più evidente nella quotidianità
Il fatto che oggi si faccia sempre più ricorso alla tecnologia per effettuare i propri pagamenti emerge anche da altri dati emblematici emersi in questo studio: nel 2024 il numero di POS attivi nel nostro Paese, ad esempio, ha toccato quota 3,5 milioni, cifra mai raggiunta in precedenza, inoltre continuano a crescere i cosiddetti “pagamenti innovativi”, ovvero quelli effettuati tramite smartphone o dispositivi wearable, corrispondenti oggi al 12% del transato digitale.

Al di là delle statistiche, il sempre più massiccio ricorso alla tecnologia per l’effettuazione dei pagamenti risulta evidente anche nella quotidianità, ce ne si accorge ad esempio quando si è in fila alla cassa di un qualsiasi esercizio commerciale, inoltre perfino i portafogli stanno modificando le proprie caratteristiche: come si può notare dando un’occhiata ad e-commerce fashion come needstore.it, parallelamente ai portafogli tradizionalmente intesi si stanno facendo sempre più largo i portacarte, accessori più piccoli e maneggevoli che consentono, appunto, di portar con sé esclusivamente delle carte, rinunciando al “cash”.
Abbandono definitivo del contante: pro, contro e interrogativi sul futuro
Dinanzi a questi trend, dunque, è spontaneo porsi la domanda “cruciale”: si riuscirà mai a dire completamente addio al contante? Sebbene un accantonamento totale del denaro “materiale” sembra oggi un’eventualità piuttosto utopica, il tema è sempre molto dibattuto.
Sicuramente l’abbandono del contante saprebbe garantire importanti vantaggi alla società: l’evasione fiscale tenderebbe inevitabilmente a ridursi in maniera esponenziale e molte attività illecite diverrebbero di più difficile realizzazione.
A questo, ovviamente, si aggiungono i vantaggi di carattere prettamente personale, sebbene essi rientrino nell’ambito della soggettività: più praticità, più sicurezza, dovuta al fatto di non aver con sé del denaro contante, una maggiore tracciabilità delle spese compiute e altro ancora.
D’altro canto, uno scenario simile suscita anche delle perplessità non irrilevanti, a partire dallo scontento di molti esercenti che lamentano, a causa dei pagamenti digitali, delle più alte spese di gestione.
Oltre a questo, bisogna considerare anche quella fascia di popolazione non avvezza all’uso della tecnologia, un problema, questo, particolarmente rilevante nel nostro Paese, dal momento che la popolazione italiana si compone per elevate percentuali di cittadini di età avanzata, tradizionalmente meno inclini a ricorrere agli strumenti “tech”.
Il trend, ad ogni modo, ha ormai preso una direzione chiara, con i pagamenti digitali che continuano a crescere a scapito di quelli in contanti; il quadro risulta meno chiaro, invece, se ci si chiede se vi sarà una soglia oltre la quale questo fenomeno difficilmente riuscirà a spingersi.