I propositi di fine anno di Giorgia Meloni

I propositi di fine anno di Giorgia Meloni

Ieri nella conferenza stampa di fine anno la premier Giorgia Meloni ha esposto i suoi progetti futuri.

La presidente del Consiglio nella consueta conferenza stampa di fine anno, la prima di Giorgia Meloni, ha risposto a 45 domande in quasi tre ore, tanto che la stessa premier ha ironizzato dicendo “sembra Telethon” e poi una frecciatina ai giornalisti dicendo “poi dicono che non rispondo”. Una conferenza fiume dove Meloni ha parlato di quanto fatto finora dal suo governo e dei suoi progetti futuri. L’obiettivo della premier è avere una nazione ottimista ed orgogliosa.

Per il 2023 i propositi di Meloni sono sulla linea tracciata già da queste prime settimane, riforme e dinamicità con l’obiettivo di lavorare ogni giorno a qualcosa senza mai fermarsi per poter dire di aver provato a fare tutto quello che aveva intenzione di fare e averlo fatto fino in fondo. Questo è l’atteggiamento di Giorgia Meloni per i mesi a venire. Ci sono temi prioritari come la riforma della giustizia e il presidenzialismo.

Giorgia Meloni

Presidenzialismo e riforma della giustizia: le priorità del governo

Sul presidenzialismo, vuole una riforma delle istituzioni che dia stabilità al paese e si parte da un semipresidenzialismo alla francese. Un’altra linea tracciata è quella sul piano internazionale. Meloni ribadisce il sostegno all’Ucraina e conta di andare a Kiev prima del 24 febbraio, anniversario dell’invasione. Ambito in cui Meloni ha proseguito sulla scia del precedente governo e dell’ex premier Draghi con cui dice di essere in contatto. “Misurarmi con persone capaci e autorevoli è stata la sfida di tutta la mia vita. A me non è mai piaciuto vincere facile, mi stimolano le persone capaci e autorevoli, e Draghi lo è a livello nazionale e internazionale.”

Meloni parla anche dei paragoni che si fanno con lui e dell’eredità che ha lasciato e questo la spinge a fare bene, “deve spingere me e tutto il governo che si può fare bene, non dico meglio, non lo direi mai.” Un paragone che non le dispiace anche se continuo, però, ironizza “mi pare che rispetto alle 10 piaghe d’Egitto che si diceva sarebbero arrivate al cambio di governo in fin dei conti ancora stiamo difendendo questa nazione nel migliore dei modi”.

Anche “la staffetta” del Pnrr ha funzionato, ha precisato ieri la premier proprio quando il ministro Fitto ha dichiarato che sono stati raggiunti tutti i 55 obiettivi entro l’anno. Ora viene la parte più complessa su questo fronte. Sul lavoro e sulle pensioni e sul fisco, Meloni inoltre sottolinea che il governo si muoverà sulle direttrici già segnate dalla legge di Bilancio: sostenere i giovani e i più deboli. Anche sul reddito di cittadinanza e sul problema del lavoro precario e sottopagato ha detto che: “Bisogna creare una filiera di rapporto tra il mondo dell’istruzione e del lavoro. Questa è la sfida da affrontare, è un fatto culturale, mettersi in gioco per avere le proprie soddisfazioni”.

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