Ucraini cacciati dagli hotel per far posto ai turisti

Ucraini cacciati dagli hotel per far posto ai turisti

Migliaia di rifugiati ucraini sono stati cacciati dagli alberghi in cui alloggiavano per far posto ai turisti.

Il fatto è accaduto sul Mar Nero. Circa 60 mila persone sono state mandate via dagli alberghi per fare posto ai turisti.  Sono migliaia gli ucraini che, in Bulgaria, hanno dovuto lasciare gli hotel dove stavano alloggiando durante gli ultimi mesi a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. Il motivo? La struttura deve far posto ai turisti.

A prendere la decisione di cacciare gli Ucraini dalle strutture alberghiere, è stato il governo di Sofia, dopo che Kiril Petkov, primo ministro bulgaro, ha lamentato il fatto che i rifugiati si trovino in una condizione di “lusso”.

Adesso i rifugiati sono quindi costretti a lasciare gli alberghi per far posto all’imminente arrivo dei turisti. Il passo indietro sul programma di ospitalità è stato fatto senza predisporre adeguati piani per il ricollocamento dei profughi in altre strutture. Molte le famiglie che sono per strada o rischiano di finirci a causa di questa manovra. Dopo l’accaduto le associazioni a tutela dei rifugiati hanno chiesto le dimmissioni della vicepremier Kalina Konstantinova, in quanto responsabile dell’accaduto.

Stando a quanto riferito dalla vicepremier, avrebbe fornito degli alloggi alternativi ai rifugiati ucraini. Soltanto 300 persone avrebbero però accettato il trasferimento. La vicepremier ha inoltre aggiunto: “Sono capricciosi. Non possiamo pagare pullman che partono vuoti”.

Le giustificazioni della vicepremier

La vicepremier Konstantinova avrebbe predisposto un piano per spostare i rifugiati dalla costa all’entroterra. Alcuni rifugiati hanno lamentato il fatto che alcune strutture dell’entroterra in cui è stato predisposto il trasferimento si trovano in zone remote. Zone lontane da centri abitati ed anche dagli ospedali. Si tratta di un grosso impedimento, soprattutto per le famiglie con anziani e bambini. “Nessuno andrebbe con il proprio figlio in un luogo sconosciuto. Questo è l’istinto di ogni madre. E nessuno può permettersi di minacciare le persone bisognose che cercano riparo, cibo e assistenza sanitaria”, ha dichiarato il movimento che ha chiesto le dimissioni di Konstantinova.