Zlatan Ibrahimovic condivide le sue esperienze e riflessioni sulla sua carriera calcistica al Festival dello Sport di Trento.
Sin da piccolo, Zlatan Ibrahimovic ha mostrato una passione inarrestabile per il calcio. “Facevo tanti casini, giocavo sempre a calcio e andavo bene a scuola. Ovunque andassi, il pallone era con me, nonostante le critiche”, ha rivelato l’ex stella del Milan durante il suo intervento al Festival dello Sport.
L’esperienza alla Juventus e la mentalità italiana
Il trasferimento all’Ajax ha segnato una svolta nella carriera di Ibrahimovic. “Il paragone con Van Basten è stato una sfida. Era la mia prima avventura fuori dalla Svezia, e la pressione era alta. Ma con il tempo, ho dimostrato il mio valore“, ha condiviso. A Amsterdam, Zlatan ha incontrato Mino Raiola, l’uomo che ha definito non solo come un procuratore, ma anche come un padre e un amico. “La mia carriera è iniziata con lui. Siamo cresciuti insieme“, ha aggiunto con emozione.
Alla Juventus, sotto la guida di Capello, Ibrahimović ha imparato l’importanza del gol nel calcio italiano. “Gli scudetti della Juve? Sono 38, non 36. Abbiamo lottato e vinto sul campo“, ha affermato con orgoglio.
Inter, Barcellona e il ritorno al Milan
Passando all’Inter, Zlatan ha parlato di Balotelli e delle sue scelte di carriera. Ma è stato il suo trasferimento al Barcellona che ha catturato l’attenzione di tutti. “Era il sogno di ogni calciatore. Ma dopo sei mesi, le cose sono cambiate“, ha ammesso. Tuttavia, il suo ritorno al Milan ha segnato un altro capitolo significativo nella sua carriera, con momenti indimenticabili e un rapporto speciale con Ronaldinho e Galliani.
Nonostante le sfide al Barcellona, Zlatan ha trovato nuove opportunità al PSG e ha condiviso la sua gratitudine per l’esperienza. Ma è stato l’ultimo scudetto vinto con il Milan che ha dato a Ibrahimović la massima soddisfazione. “Era un gruppo incredibile, il più forte che abbia mai visto“, ha concluso.