Aveva consegnato il bimbo ferito al padre affermando che era stato investito da un auto, poi la confessione.
In un primo momento parve l’ipotesi dell’auto pirata quella più credibile. Ma l’assenza di veicoli nella zona in quell’arco di tempo ha fatto sorgere i primi dubbi. Dopo dieci giorni poi arriva la confessione del compagno della nonna che ha dichiarato di aver percosso il bimbo di 6 anni perché aveva disubbidito. Adesso il piccolo si trova ricoverato in terapia intensiva.
Le ricostruzioni
La mattina di lunedì 19 dicembre il bambino era stato portato dai suoi nonni dove avrebbe dovuto cenare. Sua nonna gli aveva preparato una bistecca impanata, ma il nipote non rispondeva. Il compagno della donna, pensionato di 70 anni, è andato a cercarlo con in mano il bastone della tenda. Dopo averlo percosso, la coppia di anziani ha portato il bimbo pieno di ferito sul luogo di lavoro del padre, dicendo che “un auto lo aveva investito”.
Il piccolo di 6 anni è stato portato in ospedale dove sono state rilevate fratture a otto vertebre e a un braccio, lesioni alla milza e un polmone collassato. Non avendo le telecamere della zona rilevato il passaggio di veicoli in quell’arco di tempo, gli investigatori hanno voluto far più luce su quel caso troppo ambiguo.
La confessione del 70enne
Ieri mattina il 70enne si è recato in commissariato accompagnato dal suo legale per confessare di aver percosso lui il bambino che gli aveva disobbedito. Secondo le dichiarazioni dell’uomo il nipote della moglie sarebbe entrato nella sua stanza invece di rimanere in un’altra area della casa. Il piccolo sarebbe stato quindi preso a calci e colpito anche con il bastone di una tenda, provocando sul suo corpo ferite e lesioni gravi.
Intanto il padre è addolorato dall’accaduto sperando di fare giustizia per suo figlio. Si attendono buone notizie dall’ospedale Gaslini di Genova dove il piccolo è ricoverato in terapia intensiva, dopo aver riportato fratture e lesioni interne.
