Il bimbo picchiato dal compagno della nonna, respira da solo

Il bimbo picchiato dal compagno della nonna, respira da solo

Le condizioni del bimbo di Ventimiglia migliorano, ma resta sotto osservazione all’ospedale Gaslini di Genova.

Le condizioni di Ryan, il bimbo di Ventimiglia picchiato dal compagno dlla nonna, hanno sollevato in parte suo padre. Il piccolo di sei anni si è svegliato nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Gaslini di Genova, oggi sembra che abbia iniziato a respirare da solo. Resta però ancora sotto il monitoraggio dei medici.

Ospedale

Le condizioni di Ryan

Il 19 dicembre il piccolo Ryan è stato picchiato violentemente dal compagno di sua nonna, pensionato di 75 anni, che ha confessato il pestaggio solo qualche giorno dopo. Il piccolo aveva ferite gravissime quando è giunto in ospedale, ma fortunatamente i primi segnali positivi sono arrivati quando è uscito dal coma farmacologico e quando è stato rimosso il drenaggio polmonare.

“Mi ha accarezzato il viso e ha voluto un abbraccio. Ha guardato un po’ dei suoi cartoni animati preferiti e chiesto della mamma e del fratellino”, aveva raccontato il papà. Ieri il bambino di 6 anni ha iniziato a parlare e oggi ricomincia a riprendere la capacità di respirare da solo. “Il bimbo è cosciente ed orientato, non richiede terapie di supporto delle funzioni vitali, ma rimane ricoverato in terapia intensiva per monitoraggio”, confermano i sanitari dell’ospedale.

Solidarietà intorno alla famiglia

Dopo l’accaduto i cittadini di Genova hanno avviato una raccoltà fondi per aiutare il padre del bimbo a pagare l’alloggio in città, durante il ricovero di suo figlio. Il difensore dell’Inter Francesco Acerbi ha inviato un videomessaggio a Ryan, dicendo: “Sono cose che non devono capitare. So che sei un grande tifoso dell’Inter.

Poi continua: “Ti chiediamo di non mollare, di avere grande forza e coraggio e so che ce l’hai davvero. Ti invito allo stadio, ti faccio conoscere tutti i giocatori se vuoi, quindi riprenditi. Ti aspettiamo ti mando un grande abbraccio di cuore, come se fossi mio figlio. La tua Inter è con te. Quando sarai guarito, conoscerai tutti i giocatori. Forza, San Siro ti aspetta”.  

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