Sforzi europei per sbloccare le 22 milioni di tonnellate di grano in Ucraina
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Direttore: Alessandro Plateroti

Sforzi europei per sbloccare le 22 milioni di tonnellate di grano in Ucraina

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Se lo sblocco del grano in Ucraina non dovesse andare a buon fine, il rischio sarebbe un’ondata migratoria senza precedenti, verso l’Europa.

Cosa comporterebbe il mancato sblocco del grano, attualmente in stallo nei porti ucraini? Oltre che un’azione migratoria mai vista prima, in direzione Europa, le altre gravissime conseguenze prevederebbero ulteriori carestie nelle zone più povere e affamate del mondo, come l’Africa e buona parte dell’Asia. Anche qui, di conseguenza, intere popolazioni, accecate dalla fame, prenderebbero a fuggire in direzione europea.

Nella sola Italia si conterebbe il rischio, legato all’arrivo di un minimo di 400mila persone. Per evitare danni e ipotesi simili, una soluzione potrebbe essere rappresentata, nel far viaggiare il grano via treno, con percorrenza Bielorussia, fino ad arrivare ai Paese Baltici. Minsk però, non sembra felice al riguardo!

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Il blocco navale russo ad Odessa

Queste sono solo alcune delle drammatiche conseguenze legate al blocco navale russo, stagliatosi davanti il porto ucraino di Odessa. La posta in gioco quindi, sembra minare la sicurezza alimentare su scala mondiale. L’Unione Europea, dal canto suo, sta impiegando tutte le sue forze, nello strenuo tentativo di portare il grano fuori dal porto di Odessa.

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Ricordiamo che nei silos, appaiono attualmente bloccati circa 22 milioni di tonnellate di grano, equivalenti al 50% dell’export del Paese. Quello del grano, come presumibile, sarà uno dei temi caldi del prossimo Consiglio europeo, indetto a partire da lunedì 30 Maggio.

Il presidente Charles Michel, si è espresso con i learders europei, palesando l’assoluta necessità di “coordinare meglio le iniziative multilaterali”.

Lato russo, però, non pare esserci, ancora, alcuno spiraglio di apertura. Ieri, Putin ha comunicato con il cancelliere austriaco Karl Nehammer, affermando che “in linea di principio”, potrebbere essere disposto a sbloccare “i corridoi di export sicuri”, ma ad una sola imminente condizione: l’Ucraina deve sminare i porti e l’Europa dovrebbe ritirare subito le sanzioni imposte allo Stato russo. Inutile dire, che le due richieste di Putin, al momento, non rappresentino un terreno fertile, di facile percorrenza.

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ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2022 16:34

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