Il capo dell’Esercito Italiano rivela il prossimo fronte: “Prepariamoci alla peggiore delle ipotesi”

Il capo dell’Esercito Italiano rivela il prossimo fronte: “Prepariamoci alla peggiore delle ipotesi”

Il generale Carmine Masiello sottolinea l’urgenza di adattare l’Esercito Italiano ai nuovi scenari globali. Focus su Africa e Sahel.

Negli ultimi anni, i mutamenti geopolitici globali hanno imposto alle forze armate di molti Paesi, inclusa l’Italia, una trasformazione profonda. Il generale Carmine Masiello, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha recentemente delineato la necessità di un cambiamento radicale nella cultura militare italiana, dichiarando: «Prepariamoci alla peggiore delle ipotesi: il prossimo fronte sarà l’Africa». Così il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello, spiega a Repubblica.

Esercito Italiano

La trasformazione culturale dell’esercito

Masiello evidenzia come il paradigma operativo debba spostarsi dalla preparazione a missioni specifiche, come quelle in Libano, a una strategia di adattamento globale. Questa nuova visione richiede militari in grado di agire in scenari complessi, capaci di pensare fuori dagli schemi e di imparare dagli errori.

«Oggi bisogna prepararsi all’ipotesi peggiore. È un ritorno al passato, perché quando mi sono arruolato eravamo formati alla prospettiva di un conflitto totale. Oggi però ci vogliono militari diversi: le guerre attuali mettono in discussione lo stereotipo del militare come figura improntata alla rigidità», ha spiegato il generale.

Il cambiamento non riguarda solo la formazione, ma anche l’approccio gerarchico tradizionale. «C’è bisogno di una capacità di adattamento che è in contrasto con i canoni dell’organizzazione gerarchica. E questo è il passo più difficile: cambiare la cultura dell’Esercito. Dobbiamo uscire dall’approccio degli ultimi venti anni che era quello dell’approntamento, ossia della preparazione in vista di una specifica missione in Libano o altrove. – come riportato da open.online che cita Repubblica sull’intervento del generale Masiello – Il cambio degli scenari mondiali impone di essere pronti all’ipotesi peggiore: avere la capacità di fronteggiare situazioni nuove e quindi pensare fuori dagli schemi. Ad esempio in addestramento bisogna imparare a sbagliare: gli errori sono costruttivi».

L’Africa e il mediterraneo allargato

Secondo Masiello, il Mediterraneo allargato, che include regioni critiche come il Sahel, sarà il fulcro delle prossime sfide geopolitiche. La crescente instabilità politica, le crisi climatiche e le migrazioni di massa rendono questa zona una priorità strategica per la sicurezza nazionale.

«Lo sforzo più significativo che stiamo facendo è pensare a quali saranno le sfide dei prossimi 15-20 anni. Lavoriamo su due binari: reazione e proattività. Reagire all’Ucraina e prepararsi all’Africa. Penso che sarà un problema grosso. La sfera del nostro interesse nazionale, il cosiddetto Mediterraneo allargato, si spinge fino al Sahel», ha dichiarato.

Un altro elemento cruciale è la modernizzazione tecnologica. L’introduzione di droni in ogni livello dell’organizzazione militare e l’investimento nella cyber-sicurezza sono aspetti centrali della strategia dell’Esercito Italiano. «C’è l’Unità 23 in cui sono concentrati i cervelli migliori, quelli che hanno la capacità di vedere gli sviluppi e realizzare gli strumenti necessari. Stiamo facendo uno sforzo enorme: c’è bisogno della dronizzazione della forza armata. Ne serviranno tanti: vanno distribuiti fino alle unità più piccole ed entrare nel modo di pensare anche al livello tattico», ha concluso. Come riportato da open.online che cita Repubblica.

Le parole del generale tracciano una strada chiara: prepararsi al futuro significa innovare, adattarsi e investire nella tecnologia. L’Italia deve affrontare le sfide globali con una visione strategica e una forza armata pronta a rispondere a ogni scenario.