Pd e M5S hanno cinque giorni di tempo per trovare un accordo e formare un nuovo governo. La Lega resta in agguato, lo spettro delle nuove elezioni resta concreto.
Il primo giro di consultazioni al Quirinale si è concluso con un clamoroso nulla di fatto e con un Mattarella che, visibilmente alterato, ha concesso cinque giorni al Pd e al M5S per provare a blindare l’intesa per una nuova maggioranza di governo. Che sia duratura.
La speranza di Mattarella, e la convinzione di molti osservatori, era che la questione potessi risolversi in tempi decisamente più rapidi e per una via decisamente più chiara. E a sparigliare le carte ci ha pensato come al solito Matteo Salvini che ha trovato terreno fertile nelle spaccature all’interno del Movimento 5 Stelle.
Le consultazioni al Quirinale
Nicola Zingaretti ha fatto sapere al Presidente della Repubblica di essere disposto e intenzionato a confrontarsi con il MoVimento per valutare la formazione di una maggioranza di governo alternativa. Pone alcune condizioni decisamente scomode ma apre inequivocabilmente la porta a Di Maio.
Come detto, a inserire un fattore di disordine ci ha pensato Matteo Salvini. Il leader della Lega afferma di volere le elezioni ma sgancia la bomba e riapre al MoVimento facendo sapere di essere disposto a mettersi tutto alle spalle e a ripartire. Dopo un sostanzioso rimpasto di governo a questo punto.
Chiude il giro di consultazioni Luigi Di Maio che dopo il lungo colloquio con Mattarella espone alla stampa i dieci punti del suo programma. Un programma che avvicina il M5S più alla Lega che al Pd, che fatica a digerire soprattutto il taglio dei parlamentari. Il leader pentastellato nel corso del suo intervento non menziona il Partito democratico e non chiude categoricamente alla Lega costringendo Mattarella a indire nuove consultazioni.
Pd e M5S hanno cinque giorni di tempo per un trovare un accordo di governo
In serata arriva la conferma dal Pd e dal MoVimento. Le basi per una trattativa ci sono e si inizia a lavorare con il primo vertice ufficiale tra le parti, I gruppi hanno cinque giorni a disposizione per dare a Mattarella una risposta convincente, altrimenti si andrà al voto. Con la Lega in agguato nella speranza di ricucire con i vecchi alleati di governo.