Il costo degli italiani sedentari: 1,3 miliardi per la mancanza di sport

Il costo degli italiani sedentari: 1,3 miliardi per la mancanza di sport

Gli italiani sono tra i più pigri e sedentari e questo comporta problemi fisici che ricadono sui costi della sanità.

Una mancata o insufficiente attività fisica costa complessivamente ai governi dell’Ue 8 miliardi all’anno, una cifra superiore alla spesa sanitaria annuale di Lussemburgo e Lituania messi insieme. Soltanto l’Italia ne spende 1,3 miliardi, la seconda cifra più alta dopo la Germania. Gli italiani sono tra i più sedentari d’Europa e questo lo dimostra il rapporto stilato dall’Ocse e dall’Oms. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità le persone adulte dovrebbero fare almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana. Dal rapporto emerge che oltre un terzo degli europei non segue queste indicazioni.

Se tutti i Paesi dell’Ue seguissero queste raccomandazioni si potrebbero prevenire fino a 10mila morti premature all’anno di cui 1300 solo in Italia. Oltre alle malattie fisiche si ridurrebbero anche quelle psichiatriche. Si eviterebbero malattie cardiovascolari, casi di depressione, malattie diabetiche e diversi tipi di tumore. “L’attività fisica regolare è fondamentale per condurre una vita sana, non solo contribuisce a diminuire la possibilità di contrarre una malattia non trasmissibile, ma migliora la salute mentale incrementando il benessere”, afferma Kremlin Wickramasinghe, a capo dell’Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili dell’Oms.

App contapassi

Investire sullo sport è anche un investimento sulla sanità

Ma oltre a beneficiarne in termini di salute, gli stati ne guadagnerebbero anche in termini economici. “Per ogni euro investito c’è un ricavo quasi doppio di 1,7 euro”, dice il capo del programma di lavoro dell’Ocse sulla sanità pubblica. Oggi l’inattività costa miliardi di euro ogni anno, ma i costi non sono equamente distribuiti tra i Paesi Ue: in alcuni il peso della poca attività fisica grava maggiormente sulla spesa sanitaria rispetto ad altri. In Germania, la spesa stimata è di 2 miliardi all’anno, in Francia di 1 miliardo. L’Italia si piazza a metà tra questi due Paese, con una spesa annuale stimata in 1,3 miliardi da qui al 2050.

Complice dell’inattività è stato anche il covid e il lockdown. Il rapporto di Ocse e Oms vuole cercare di invertire la tendenza negativa consigliando di puntare su programmi nelle scuole sul posto di lavoro o nelle strutture sanitarie e anche a politiche per facilitare l’accesso alle strutture sportive. Diversi Paesi hanno già compiuto considerevoli passi avanti ispirandosi alle più virtuose nazioni dell’Europa settentrionale, su tutte la Finlandia.