I risultati dello studio condotto dal Dipartimento di Scienze della salute dell’università Statale di Milano: il Covid attacca anche il cervello.
Nuovi studi condotti sul Covid confermano che il virus non attacca solo i polmoni, ma anche il cervello delle persone che contraggono il virus e che hanno uno sviluppo grave della malattia.
Lo studio del Dipartimento di Scienze della salute dell’università Statale di Milano
I dati sono quelli del Dipartimento di Scienze della salute dell’università Statale di Milano, Polo dell’ospedale San Paolo, che ha pubblicato i risultati della sua ricerca sul Journal of Neurology. Si moltiplicano quindi gli indizi che portano a credere che gli effetti sui polmoni siano solo la parte più evidente dell’azione di un virus decisamente insidioso.
Il Covid attacca anche il cervello
Secondo lo studio, il Covid non colpisce solo i polmoni delle sue vittime. Il senso di affaticamento e i fiato corto infatti dipenderebbero, secondo quanto emerso nel corso dello studio, anche dall’azione del virus sui centri nervosi che si trovano nel cervello e che controllano il respiro.
Questo avviene nei pazienti gravi che necessitano del ricovero in terapia intensiva e della ventilazione meccanica per la respirazione.
“Nei primi pazienti Covid-19 ricoverati in rianimazione avevamo osservato clinicamente alterazioni respiratorie che non erano spiegate solo dalla compromissione degli scambi, ma che potevano originare da alterazioni neurologiche del tronco encefalico. L’osservazione con metodiche neurofisiologiche documenta e conferma l’ipotesi che l’alterazione respiratoria, pur essendo in gran parte determinata dalla polmonite, è amplificata da effetti della malattia sul tronco encefalico”, ha dichiarato Davide Chiumello, direttore della Rianimazione all’ospedale San Paolo che ha partecipato allo studio.