Molti paesi hanno aumentato la sorveglianza dei cittadini giustificandola con il monitoraggio anti-Covid, ha rivelato Associated Press.
Secondo l’inchiesta condotta dall’agenzia stampa internazionale Associated Press, molti governi di vari paesi del mondo hanno usato tecnologie di monitoraggio anti-Covid per aumentare la sorveglianza dei cittadini. La polizia e agenzie di sicurezze interne come lo Shin Bet israeliano hanno messo in atto veri e propri controlli di massa giustificati dalla pandemia.
Durante le prime ondate di Covid-19 la popolazione ha acconsentito a vari sistemi di monitoraggio per evitare il contagio consegnando ai governi i propri dati riservati come fotografie, dati sanitari, indirizzi: tutte informazioni che dovevano essere usate per evitare la diffusione del virus ma che ora vengono utilizzati per altro. Sta accadendo in tutto il mondo, da Pechino a Gerusalemme, dall’India all’Australia tutto il territorio globale su cui si è mossa l’inchiesta di Associated Press.
Da Pechino a Gerusalemme: l’uso improprio del monitoraggio anti-Covid
L’agenzia stampa ha scoperto che le autorità dei vari paesi hanno utilizzato queste stesse tecnologie e questi dati riservati anche per bloccare viaggi ad attivisti, molestare le comunità emarginate e condiviso le informazioni con altri sistemi di sorveglianza anche con agenzie di spionaggio. L’inchiesta dei giornalisti di AP è durata oltre un anno analizzando migliaia di documenti e intervistando molte fonti. Secondo quanto scrive AP, il Covid19 è stato come l’11 settembre in termini di sicurezza e privacy, l’equilibrio tra le due cose si è spostato. La pandemia ha dato ai governi la giustificazione per tracciare la popolazione e sconfinare nella privacy per ragioni di sicurezza.
“Qualsiasi intervento che aumenti il potere dello Stato di monitorare gli individui ha una coda lunga ed è un sistema di accelerazione”, ha dichiarato John Scott-Railton, ricercatore del il Citizen Lab, organizzazione di controllo di Internet con sede a Toronto. “Una volta ottenuto, è molto improbabile che sparisca”.
In Cina ai cittadini è stato chiesto di installare delle app per muoversi liberamente in base allo stato di salute. Se il codice diventa rosso vieni portato in quarantena. Si tratta di un sistema di controllo della popolazione e anche per soffocare il dissenso. Molti di coloro che volevano protestare contro il governo di Pechino hanno visto apparirsi il codice rosso sul loro smartphone non positivi al Covid. La stessa cosa è accaduta a Gerusalemme. Lo Shin Bet ha utilizzato il monitoraggio sui telefoni dei cittadini che veniva usato per controllare se stessero rispettando la quarantena per sorvegliare i militanti delle proteste sulla Striscia di Gaza e inviare messaggi minatori ai cittadini arabi di Israele.