Il declino di Mastour: Montella non è convinto, il Milan non rinnova il contratto

Il declino di Mastour: Montella non è convinto, il Milan non rinnova il contratto

Il giovane italo-marocchino da talento assoluto a svincolato: Hachim Mastour cerca squadra

Tutto era cominciato il 29 Ottobre 2014 quando, Hachim Mastour fu convocato dalla Primavera, allenata da Brocchi, per la sfida contro il Sassuolo valevole per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Mastour, dopo qualche secondo, riceve palla sulla linea di centrocampo, avanza con eleganza dialogando con un compagno, e arrivato al limite dell’area salta il difensore avversario con una “ruleta” che fa impazzire i presenti. Il ragazzo anche davanti al portiere rimane freddo e concentrato, portando così il Milan sul 2-0. Il giovane continua per tutta la stagione a mostrare lampi di talento e tecnica impressionanti. Sembra un predestinato, i giornali parlano di lui, la curiosità avanza e le grandi d’Europa iniziano il braccio di ferro per il suo cartellino.

Hachim Mastour e il sogno infranto della prima squadra

Ben presto arriva la chiamata di Inzaghi dalla prima squadra, Hachim ha così la possibilità di imparare e confrontarsi con i più grandi. Poi, all’improvviso, qualcosa non funziona il giocatore non sembra essere pronto, forse a causa della giovane età, per un palcoscenico così importante. Alcuni comportamenti, però, non piacciono alla società e quel tanto desiderato esordio con la maglia rossonera viene rimandato ogni settimana. Quel debutto, purtroppo per Mastour non avverrà mai, perché il giocatore viene girato prima in prestito al Malaga, dove colleziona soltanto una presenza e infine allo Zwolle in Olanda, dove segna un gol in 15 partite. Tornato dal prestito, per l’talo-marocchino non sembrano essere arrivate buone notizie. Il contratto in scadenza lo scorso 30 Giugno non è stato rinnovato dalla società di via Aldo Rossi. Insomma, una storia finita ancora prima di cominciare per Mastour. Hachim ha 19 anni, un’età in cui è ancora permesso sbagliare e ricominciare.  Ora parola al campo. Chissà che il Milan un giorno non si penta di averlo fatto partire troppo in fretta.

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