Il dramma dell’imprenditore: “Provo in tutti i modi ma non trovo personale”

Il dramma dell’imprenditore: “Provo in tutti i modi ma non trovo personale”

Si parla spesso di mancanza di personale in ambito lavorativo. Questo è anche il caso di Stefano Vanzini, edile piemontese.

Si parla molto frequentemente di mancanza di lavoro per i giovani, mentre allo stesso tempo alcuni imprenditori lamentano mancanza di personale. Com’è possibile che domanda e offerta, in questo ambito, non si riescano mai a incontrare? Colpa dei giovani “choosy” o degli imprenditori “dal braccino corto”? Difficile a dirsi. Questa è la testimonianza dell’imprenditore edile Stefano Vanzini, che afferma di non riuscire a trovare personale.

Le parole di Vanzini

“Il vero problema del settore in questo momento è la mancanza di lavoratori qualificati – afferma Vanzini – proviamo a strapparceli tra aziende, proponendo condizioni più favorevoli, ma la coperta è corta. Eppure non abbiamo lasciato nulla di intentato. Abbiamo usato tutti i canali, dagli annunci sui giornali a quelli sui siti, ci siamo affidati al passaparola, ci siamo rivolti alle agenzie interinali e agli uffici di collocamento. Niente da fare, nessuno risponde, anche le scuole non sfornano più.

Operaio

Mio padre mi ha consegnato il timone dell’azienda trent’anni fa, ma non mi sono mai trovato in una condizione simile. Dobbiamo gestire troppe difficoltà nello stesso momento, tra rincari di energia e materie prime e l’assenza di manodopera specializzata. Per far fronte a tutto dovrei triplicare il personale, invece sono costretto a rinunciare a decine di nuovi incarichi per garantire la serietà nei tempi di consegna”. Mancano specialmente manovali, capo-cantieri e muratori.

“Abbiamo allargato le ricerche al mondo giovanile – dichiara Vanzini – ma i ragazzi non sono propensi ad entrare nell’edilizia. Il 20enne preferisce lavorare nel ristorante piuttosto che nel cantiere, eppure la paga è simile se non superiore. E difatti il 70% del personale a Torino è coperto da stranieri. Ho fatto dei colloqui con giovani a cui occorre insegnare tutto, ma mi è stato risposto che per meno di 1.500 euro al mese non si muovono. Una cifra che ritengo esagerata.