Il flop di Messina Denaro che ha fatto scattare l'arresto
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Il flop di Messina Denaro che ha fatto scattare l’arresto

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Negli anni della sua latitanza, Messina Denaro si faceva chiamare col nome di Andrea Bonafede. Il suo alibi lo ha tradito.

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, il boss mafioso di Cosa Nostra, è stato arrestato questa mattina dagli inquirenti dopo ben trenta anni di latitanza. Di lui non si avevano più notizie dal lontano 1993, fino al suo arrivo in una clinica privata di Palermo, dove si era recato per ricevere delle terapie. Ma cosa ha fatto scattare l’allarme con esattezza?

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La falsa identità

Dopo essersi dato latitante nel 1993, Messina Denaro aveva scelto per sé l’identità di Andrea Bonafade, geometra professionista. Proprio con questo nominativo si è fatto ricoverare alla clinica La Maddalena, specializzata in terapie oncologiche.

Nel documento Messina Denaro era Andrea Bonafede, nato a Campobello di Mazara (Trapani) il 23 ottobre del 1963. Alla voce professione si legge “geometra”. Alto 1,78, calvo e con gli occhi castani, il documento indica “segni particolari nessuno”. La tessera, cartacea, è stata emessa l’8 febbraio 2016 e scade il 23 ottobre del 2026.

Le intercettazioni

La strategia del boss, che sembrava poter essere efficace, si è rivelata però una minaccia. A quanto pare Andrea Bonafede esiste davvero, ed è il nipote del capomafia Leonardo, deceduto nel 2020. Quando gli inquirenti hanno scoperto che il vero Bonafede non si era sottoposto alle cure, ecco che le indagini hanno portato direttamente al boss.

Sulla base dei dati analizzati sui malati compatibili per età, gli investigatori hanno scoperto che un Andrea Bonafede si era sottoposto prima a un intervento in provincia di Trapani e poi a una seconda operazione a La Maddalena di Palermo. Il giorno dell’operazione, però, il telefonino di Bonafede è stato intercettato a Campobello di Mazara.

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ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2023 17:12

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