Il governo abbia il coraggio di scegliere sul Mes

Il governo abbia il coraggio di scegliere sul Mes

Il governo continua a rimandare l’inevitabile resa dei conti sul Mes. Priorità al Recovery fund, certo, ma c’è anche il timore di uno scontro politico.

Arrivati alla fine del mese di settembre, il governo continua a temporeggiare sul Mes. A prescindere dalle opinioni e dalle valutazioni di merito, a preoccupare è il fatto che la maggioranza ancora non abbia trovato il coraggio di portare il fascicolo al tavolo del confronto. Evidentemente consapevole che possa diventare motivo di scontro tra le forze che reggono la coalizione. E intanto sono quasi all’ordine del giorno gli appelli al premier, arrivati da Zingaretti, Gentiloni ma anche da Visco, Governatore della banca d’Italia.

Giuseppe Conte Luigi Di Maio

Mes, sì o no? Le coalizioni

Gli schieramenti sono chiari. Sono favorevoli al Mes il Partito democratico, Italia Viva di Matteo Renzi e Forza Italia di Silvio Berlusconi. Sono contrari al Mes la Lega di Matteo Salvini, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e il Movimento 5 Stelle, che in caso di voto presumibilmente si ritroverebbe al fianco degli ex alleati leghisti andando a puntellare la coalizione di Centrodestra.

Se la posizioni di Forza Italia evidentemente non deve far piacere agli alleati, quella del Movimento 5 Stelle agita e non poco il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il rischio è quello di arrivare a una spaccatura nella maggioranza in un momento storico delicatissimo: quello del rilancio del Paese dopo l’emergenza coronavirus con i soldi europei del Recovery fund. L’Italia non può fallire e di certo non può presentarsi al grande appuntamento con la Storia guidata da un governo instabile.

Matteo Salvini

Un governo che non ha il coraggio di scegliere

Il premier Conte continua a definirsi laico sul Mes. La speranza è evidentemente che il piano di rilancio da finanziare con i soldi del Recovery fund possa soddisfare anche le richieste lecite e legittime che arrivano dal mondo della Sanità, costretto a fare i conti con anni di tagli. Molti si aspettavano forse una scelta più coraggiosa, o meglio si aspettavano semplicemente una scelta. Che ad oggi non è stata presa.

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