Il governo salvi il Natale dal coronavirus. In caso contrario faccia un passo indietro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il governo salvi il Natale dal coronavirus. E in caso di fallimento chieda scusa e faccia un passo indietro

Giuseppe Conte

Emergenza coronavirus in Italia, il governo salvi il Natale dall’epidemia. E in caso di fallimento ne renda conto agli italiani.

Il governo salvi il Natale dal Coronavirus! Alla fine del mese di ottobre, i dati sulla diffusione del coronavirus agitano il governo, diviso tra Falchi e Colombe. Mentre si parla di dpcm, coprifuoco e lockdown, sullo sfondo prende forma il Natale con tutto quello che comporta a livello economico e sociale. E una chiusura del Paese durante le feste avrebbe conseguenze inimmaginabili.

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Coronavirus
Coronavirus

Il governo salvi il Natale dalla minaccia del coronavirus

Inutile sottolineare come il Natale abbia un valore economico non indifferente. Disporre una chiusura del Paese durante le feste metterebbe in ginocchio artigiani, imprenditori, commercianti. E a poco servirebbero le promesse legate ai rimborsi. Le ripercussioni sul tessuto economico sarebbero gravissime, per molti addirittura insostenibili.

Albero di Natale Milano
Albero di Natale Milano

L’aspetto sociale

Non si può non considerare inoltre l’aspetto sociale del Natale. Parliamo della festa che riunisce le famiglie, gli amici lontani. Forse è la Festa per eccellenza, almeno in Italia. Viverla sotto la pressione di misure fortemente restrittive significherebbe svuotarla di alcuni aspetti fondamentali. Per molti significherebbe non viverla. E il pensiero corre ad esempio agli anziani che vivono da soli e attendono con ansia il Natale per abbracciare figli e nipoti.

Cena Natale
Cena Natale

In caso di fallimento qualcuno dovrà renderne conto

Il governo ha il dovere di salvare il Natale. E se dovesse fallire in questa missione dovrebbe renderne conto agli italiani. Perché la prima ondata di coronavirus era inaspettata, improvvisa, travolgente e ha visto il nostro Paese in prima linea, a combattere al fronte. La seconda ondata invece era preannunciata. Abbiamo avuto settimane di tempo per monitorare l’andamento nel resto d’Europa e la speranza è che nessuno si sia sentito superiore agli altri, fuori dalla tempesta. Avevamo – e speriamo di avere ancora – tutti gli strumenti per evitare il peggio. E sì, in caso di fallimento qualcuno dovrà renderne conto.

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ultimo aggiornamento: 24 Ottobre 2020 11:21

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