Il limite di 30 km/h aumenta l’inquinamento: ecco lo studio del MIT

Il limite di 30 km/h aumenta l’inquinamento: ecco lo studio del MIT

Secondo una ricerca del MIT Senseable City Lab, ridurre il limite di velocità a 30 km/h a Milano può aumentare le emissioni di CO2.

La recente decisione di ridurre i limiti di velocità a Milano da 50 km/h a 30 km/h ha suscitato un acceso dibattito. Secondo uno studio condotto dal MIT Senseable City Lab, in collaborazione con UnipolTech, questa modifica potrebbe paradossalmente aumentare le emissioni inquinanti.

Il direttore del laboratorio, ha presentato i risultati della ricerca, che mostrano un aumento dell’1,5% nelle emissioni di anidride carbonica (CO2) e del 2,7% nelle emissioni di particolato (PM) nelle ore di punta. Questa scoperta è legata al fatto che i motori termici operano con la massima efficienza a velocità superiori, generalmente tra i 70 e gli 80 km/h.

autostrada

Analisi dei dati e metodologia utilizzata

Lo studio del MIT ha utilizzato dati anonimi raccolti dalle scatole nere dei veicoli coperti da RC Auto Unipol. Questi dati, relativi a 3,4 milioni di viaggi effettuati a Milano durante sette settimane del 2023, hanno permesso di costruire un modello predittivo accurato.

Il modello Copert dell’Unione Europea è stato impiegato per stimare le emissioni, considerando tipologia dei veicoli, velocità e volume medio del traffico. I risultati hanno evidenziato una velocità media di 28 km/h nelle zone centrali della città.

Scenari di riduzione dei limiti e implicazioni future

Il team di ricerca ha esaminato dodici diversi scenari di riduzione dei limiti a 30 km/h, basati su due criteri principali: la progressività spaziale e la tipologia di strada. Gli scenari progressivi prevedevano l’espansione delle Zone 30 da aree centrali a quelle periferiche, mentre la tipologia di strada escludeva le arterie principali dalla riduzione del limite, concentrandosi su strade secondarie, terziarie e residenziali.

Nonostante l’aumento delle emissioni, lo studio ha rilevato che l’impatto sui tempi di percorrenza è minimo, con un incremento medio di soli due secondi nel centro e di 89 secondi nelle aree periferiche.

Questi risultati suggeriscono che le amministrazioni debbano considerare attentamente gli effetti collaterali delle politiche di riduzione della velocità, bilanciando la necessità di migliorare la sicurezza stradale con l’imperativo di ridurre l’inquinamento atmosferico.

Ulteriori ricerche e un approccio integrato alla gestione della mobilità urbana potrebbero fornire soluzioni più equilibrate e sostenibili per le città del futuro.