Durante una perquisizione nei covi di Messina Denaro, gli inquirenti hanno rinvenuto un manoscritto dedicato alla figlia Lorenza.
Spunta un manoscritto redatto dal boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, realizzato per sua figlia. Il titolo del manoscritto: «Da dare a Lorenza (Alagna) quando sarà pronta a leggere». Il documento è stato ritrovato dagli inquirenti, durante la perquisizione di uno dei suoi covi.
Si tratterebbe di una sorta di lettera indirizzata alla figlia del mafioso, Lorenza Alagna, pervenuto dai carabinieri del Ros nel covo di Denaro di Campobello di Mazara. La notizia è stata ripresa da Livesicilia, il giornale online dedicato alla regione Sicilia.
Il ritrovamento del documento è avvenuto nell’abitazione di vicolo San Vito o Cb/31 intestata ad Andrea Bonafede, uno dei prestanome di Matteo Messina Denaro. Mischiato ad altri libri, c’era appunto il documento in questione, scritto a mano dallo stesso boss mafioso, con la dicitura: «Da dare a Lorenza quando sarà pronta a leggere, quando sarà avulsa dal condizionamento di terze persone».
Gli inquirenti avevano ritrovato anche un altro documento, anch’esso probabilmente destinato a sua figlia nata durante la latitanza durante la sua relazione con Francesca Alagna, conosciuta anche come Franca. Nel documento Messina Denaro si struggeva cercando di capire per quale motivo sua figlia non volesse avere niente a che fare con lui.
Il documento dedicato a Lorenza
«Perché Lorenza non vuole vedermi?», scriveva Messina Denaro. Ancora però non è chiaro se il manoscritto fosse indirizzato alla figlia o meno, in quanto diverse donne con lo stesso nome fanno parte della sua vita: la madre, Lorenza Santangelo, la nipote Lorenza Guttadauro che riveste il ruolo di legale del boss e poi sua figlia, nata il 17 dicembre 1996.
Sembra più plausibile che il manoscritto fosse dedicato alla figlia, anche perché la ragazza ha espresso la sua volontà di non voler avere niente a che fare con suo padre. La giovane, diventata anche madre, aveva dichiarato anche di non voler presenziare ai colloqui in carcere.
Successivamente era arrivata una smentita, in cui asseriva di non aver mai rinnegato Matteo Messina Denaro. Il boss ha anche parlato di sua figlia in diverse occasioni. «Mia figlia non l’ho mai vista; ha il destino di essere orfana di padre. Se la vita ha tolto a me per dare a lei mi sta bene. Può prendersi tutto ciò che mi resta per darlo a lei. Quando crescerà sarà in grado di capire e potrà giudicarmi. Non accetto il giudizio dei tribunali ma accetterò il giudizio di mia figlia», diceva.