Il marchio Made in China non sarà più economico: la figura della Cina sta mutando nel panorama economico mondiale.
Da sempre siamo abituati a considerare la merce Made in China più economica rispetto ad altre tipologie di merce prodotte in diversi Paesi. Ma qual è la motivazione di questi prezzi bassi? Da sempre il colosso dell’industria Cinese è stata la meta più ambita della gran parte delle multinazionali.
Questo fattore ha contribuito nell’abbassamento dei costi di produzione per la merce, che ne garantiva un prezzo più basso. Ma da due anni a questa parte, la Cina non è più la meta privilegiata delle nazionali. Nonostante ci siano determinati fattori che fanno sì che gli investitori finanzino la Cina, ultimamente stanno sorgendo altrettante motivazioni che inducono gli stessi ad allontanarsi dal mercato asiatico.
I fattori che hanno contribuito al mutamento
Tra le motivazioni che negli ultimi tempi hanno spinto i colossi delle multinazionali ad abbandonare la Cina, ritroviamo la politica Zero Covid e di Tolleranza Zero – che la Cina ha recentemente abbandonato – che ha provocato non pochi danni all’economia del mondo asiatico. Senza contare la sovvenzione statale alle imprese cinesi e la stretta di Pechino sulle big tech.
Per questi motivi sopra citati, tantissimi colossi delle multinazionali hanno deciso di allontanarsi dal mercato cinese. Diversi anni fa, attraverso le riforme economiche di Deng Xiaoping, la Cina è diventata una vera e propria “fabbrica del mondo” in grado di fornire merce a quasi tutti i Paesi a livello mondiale.
La situazione è mutata circa due anni fa, nel momento in cui il presidente Xi Jinping ha gestito in maniera differente la seconda economia mondiale. In questa situazione instabile le aziende sono preoccupate per gli scenari geopolitici.
Come sappiamo, tra Cina e Usa ci sono ancora numerose tensioni, che accrescono sempre più il timore di un decoupling. Si tratta, nella fattispecie, del disaccoppiamento tra le due maggiori economie del mondo.