La Gazzetta ha analizzato lo stile di gioco espresso dal Milan nelle prime tre uscite. Ecco i punti forti e deboli della squadra di Giampaolo.
La Rosea, con grande lucidità, ha analizzato le tre partite fin qui disputate dal Milan (Novara, Bayern Monaco e Benfica), cercando di esaminare punti forti e deboli del gioco di Giampaolo. E’ chiaro che si tratta di un discorso apertissimo, dato che il lavoro del tecnico è ancora agli albori: rispetto allo scorso anno, però, la squadra comincia a muoversi in maniera molto diversa.
Ecco cosa va nel Milan di Giampaolo
“È un Milan che dialoga al 90% palla a terra e lo fa con un giro palla rapido – o almeno, tenta di farlo –, con una gestione del pallone che non prevede più di due-tre tocchi a giocatore, a meno che portare palla non dia garanzia di creare la superiorità numerica. In particolare a colpire è la ragnatela di passaggi nelle parti centrali del campo“.
“E se in fondo può essere normale che sia così all’altezza della propria mediana, fa invece un certo effetto che la squadra ci provi – e spesso ci riesca – nella mediana altrui. Ovvero al vertice opposto del rombo, dove le maglie avversarie si fanno inevitabilmente molto strette“.
Milan, in termini numerici il piatto però piange
“Se lo sviluppo del gioco è confortante, in termini numerici il piatto piange. Il Milan ha giocato tre partite – Novara, Bayern, Benfica -, non ne ha vinta una (un pareggio con i piemontesi e poi due k.o.) e ha messo a segno soltanto un gol. E se il fatto di non aver ancora vinto è tutto sommato un peccato veniale, quello di aver segnato poco invece è un fattore rilevante“.
“Un po’ per sfortuna, un po’ per mancanza di lucidità, un po’ per confusione proprio negli istanti finali dell’azione, i rossoneri non sono mai riusciti a capitalizzare il lavoro prodotto. E a spiccare in questo senso è lo scarso coinvolgimento di Piatek nella chiarissima manovra che il Milan sta imparando a mettere in pratica. Nel momento in cui Giampaolo troverà il modo di renderlo davvero il terminale del proprio gioco, la macchina sarà quasi perfetta“.