Il Milan e l’arte del Moneyball: bene all’inizio, male il finale, l’analisi

Il Milan e l’arte del Moneyball: bene all’inizio, male il finale, l’analisi

Esplorando l’adozione del metodo Moneyball da parte del Milan, questo articolo analizza l’equilibrio tra l’analisi dei dati e l’intuito umano.

Quando l’analisi dei dati incontra la passione del calcio: il Milan adotta il metodo Moneyball. Il mondo del calcio è in continua evoluzione e il Milan non fa eccezione. Con l’ingresso di RedBird, il club rossonero ha adottato il metodo Moneyball, un approccio basato sull’analisi dei dati per la scelta dei calciatori. Ma può davvero un algoritmo sostituire l’occhio esperto di un dirigente?

Il Moneyball nel calcio

Il Moneyball, reso famoso dallo scout americano Billy Beane con gli Oakland Athletics nel baseball, si basa sull’analisi dettagliata dei dati dei giocatori. Questo metodo considera variabili come le scivolate, le reazioni ai grandi eventi e i dribbling riusciti. Tuttavia, nel calcio, dove le emozioni e le relazioni umane giocano un ruolo cruciale, può davvero funzionare?

Esempi come il Brentford, tornato in Premier League nel 2021 dopo 74 anni, e il Midtjylland, vincitore di tre Superligaen danesi, suggeriscono che il metodo può avere successo. Ma è essenziale che ci sia una mente umana a interpretare i dati.

Il ruolo di Billy Beane al Milan

Billy Beane, ora consulente di Gerry Cardinale al Milan, ha sicuramente influenzato l’approccio del club. Tuttavia, ci sono stati momenti in cui la scelta basata sui dati non ha dato i risultati sperati, come nel caso dell’acquisto di Jovic dalla Fiorentina. Questo dimostra che, mentre l’analisi dei dati può offrire preziose intuizioni, l’intuito e l’esperienza umana rimangono insostituibili.

Il Milan sta sperimentando un nuovo approccio nella scelta dei suoi calciatori, combinando l’analisi dei dati con l’intuito umano. Solo il tempo dirà se questo equilibrio tra tecnologia e passione porterà il club al successo desiderato.