Il vuoto lasciato a centrocampo dal francese Bakayoko si fa sentire in casa Milan: la zona mediana, senza di lui, è più debole a livello fisico e tattico
“Il motivo per cui Tiemoué Bakayoko non è stato riscattato dal Milan è meramente economico, non tecnico perché aveva dimostrato sul campo di essere un giocatore forte“.
Le parole pronunciate dal noto telecronista Bruno Longhi, ai microfoni di Radio Sportiva, evidenziano le difficoltà economiche e le ristrettezze con cui Maldini e Boban hanno dovuto convivere la scorsa estate durante il mercato. Bakayoko non spiccava certo per classe e geometrie. La sua stazza, la sua esperienza e le sue grandi capacità tattiche, però, hanno fattivamente contribuito alla buona stagione di un Milan che, grazie anche a lui, è arrivato a un solo punto di distanza dalla qualificazione alla Champions League.
Milan, nostalgia Bakayoko
Il colosso francese era stato prelevato la scorsa estate dal Chelsea, in prestito oneroso (5 milioni) più diritto di riscatto fissato a 35. Una cifra molto alta che il Milan non aveva la possibilità di spendere. E’ così che il mediano, non rientrando tra le priorità del nuovo tecnico del Chelsea Frankie Lampard, è stato rispedito in prestito al Monaco, club in cui ha militato per tre stagioni dal 2014 al 2017.
L’esperienza rossonera del francese in cifre
L’avventura di Bakayoko al Milan era cominciata il 14 agosto del 2018. Le gare d’esordio in rossonero erano state assai negative, tanto da spingere la stampa a parlare di un possibile ritorno al Chelsea nel mercato di gennaio. Gli infortuni a catena nel centrocampo di Gattuso, però, lo hanno giocoforza rilanciato. Il francese ha colto la palla al balzo, diventando una delle colonne della squadra. Con i rossoneri Bakayoko ha messo a referto 42 partite tra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa italiana ed Europa League, segnando una rete nel derby di ritorno in campionato.
