Mondiale femminile, tutti i numeri di un movimento che riparte dalla Francia e che si è affermato a suon di milioni.
Nonostante lo scetticismo dei più, il calcio femminile ha fatto registrare il suo primo successo globale. Il Mondiale femminile, grazie al turismo, agli stadi gremiti e ai diritti televisivi ha creato un giro economico di diversi milioni di euro.
Mondiale femminile, le cifre della manifestazione
Le finaliste del Mondiale di Francia erano due delle realtà più solide della competizione. La nazionale femminile statunitense negli ultimi tre anni ha generato un fatturato di più di cinquanta milioni di dollari, frutto soprattutto dei biglietti venduti
In Olanda, anche alla luce di una popolazione decisamente più esigua a livello numerico, i dati sono decisamente meno eclatanti. Nel movimento rosa si ha tanta fiducia ma si investe poco.
Negli Usa il calcio femminile ha preso piede, in Europa regna ancora lo scetticismo
La finale di Lione ha messo a confronto l’entusiasmo americano, dove il calcio femminile ha superato quello maschile o almeno è in grado di competere con il movimento maschile per quanto riguarda interesse e fatturato, e la tradizione europea.
Nel Vecchio Continente spiccano solo Olanda, Francia, Germania, Inghilterra, Svezia e Norvegia, unici paesi in cui le tesserate sono più di centomila. Negli altri paesi il movimento ancora non ha preso piede in maniera importante, ma il Mondiale di Francia ha rappresentato una splendida vetrina per paesi come l’Italia, in grado di mettersi in mostra dando filo da torcere alle big.
Un mondiale ricco anche per le televisioni
Il successo inaspettato del calcio femminile ha avuto i suoi effetti anche sul mercato. I dieci milioni di spettatori (in media) che hanno assistito alle prime tre partite della Francia hanno convinto l’emittente televisiva a rivedere le tariffe per gli spazi pubblicitari che sono quasi raddoppiati.
