Il mondo dice addio al soldato gentiluomo

Il mondo dice addio al soldato gentiluomo

La favola del veterano statunitense si è interrotta ieri in Florida.

La storia di Martin Adler, ha commosso il mondo, il soldato americano ha attraversato l’ Oceano Atlantico per ricongiungersi con tre bambini conosciuti durante la guerra in Italia più di 77 anni fa, che ora hanno tutti più di 80 anni.

Martin Adler si è spento ieri a 99 anni, in Florida, “pacificamente e circondato dai suoi familiari”, ha dichiarato la figlia Rachelle.

La storia di Martin ha preso una piega fiabesca quando la figlia ha lanciato un appello sui social media e il giornalista Matteo Incerti ha rintracciato con successo i tre bambini presenti in una foto scattata da Martin durante il suo periodo di leva a Monterenzio, Bologna, nel 1944.

I bambini, Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, prima sconosciuti, sono emersi improvvisamente da una cesta. Il soldato americano Martin ha rischiato di sparargli, ma fortunatamente si fermò appena in tempo. Grazie ai social li ha ritrovati ottantenni, anch’essi genitori e nonni: “Sono felice, ho atteso tutta la vita questo momento”, aveva dichiarato nel 2021.

Martin ne aveva un ricordo indelebile. Come ex cecchino di guerra che ha portato con sé numerose immagini di luoghi e persone dall’Italia agli Stati Uniti, ha trovato conforto nello scattare fotografie. Era un rimedio alla violenza e al trauma che aveva vissuto.

Un commilitone di Adler, John Bronsky, ha scattato la foto di lui con i bambini. Sia Adler che Bronsky facevano parte del 339° Reggimento di Fanteria. Adler desiderava tornare sull’Appennino tosco-emiliano, dove lui e Bronsky erano entrati armati in una casa.

Martin ripeté la frase “Bambini, bambini!” durante tutto il viaggio verso l’Italia, con un misto di risate e lacrime. Ha portato con sé dei cioccolatini e una rosa, proprio come faceva allora, e ha abbracciato i tre anziani.

Purtroppo nei mesi scorsi due dei tre ‘bambini del 1944’ sono morti, i fratelli Bruno e Giuliana Naldi. E l’estate scorsa è morto anche Matteo Incerti, il giornalista-scrittore reggiano che aveva fatto da mediatore per rintracciare i tre bimbi: su questa bella storia ha scritto un libro, ‘I bambini del soldato Martin’.