Il patto sui migranti non verrà siglato prima del 2024: lo ha riferito la Svezia, ponendo la priorità su altre questioni.
È ufficiale: il nuovo patto sui migranti con la Svezia non diventerà effettivo prima dell’anno 2024. Lo ha dichiarato la stessa Svezia, riferendo: “Niente patto prima del 2024”. Quest’ultima, di turno nella presidenza dell’Unione europea, gestirà le attività europee fino a giugno. Per i Paesi che speravano in un provvedimento sulla regolamentazione dell’immigrazione, si dovrà attendere ancora al prossimo anno.
Fitto: “Svezia non è contro Stato specifico”
Adesso il dossier è tornato ad essere in cima alle priorità di Bruxelles e del governo italiano. Il ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, ha spiegato: “La posizione della Svezia non è contro uno Stato membro specifico, il dossier della riforma strutturale dell’asilo è molto complesso”. Le tensioni tra Italia e Francia in tema migranti non sono ormai un segreto, e l’ex europarlamentare nello scontro – nonostante abbia ribadito la posizione dell’Italia – ha cercato di spegnere il conflitto.
Il moderato Ulf Kristersson, a capo del governo di Stoccolma, è appoggiato all’estero anche dal partito sovranista Svedesi Democratici Si tratta, nella fattispecie, del secondo partito più ampio nel Parlamento svedese. Il partito in questione in Europa fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti, lo stesso di cui fa parte anche Fratelli d’Italia, a capo del governo italiano.
Le priorità di Bruxelles
La deputata di Azione-Iv Daniela Ruffino ha dichiarato che l’avvertimento svedese aveva l’aria di essere “una lezione di sovranismo ai sovranisti”. E continua: “A fare i sovranisti trovi sempre qualcuno più sovranista, che difende solo gli interessi del proprio Paese”.
Secondo Fitto, le parole della Svezia “non possono in alcun modo essere strumentalizzate politicamente a livello nazionale”. In questa situazione, la questione migranti non è in cima alle priorità. Resta invece la questione sicurezza, in particolare con l’Ucraina, la competitività, le transizioni verdi ed energetiche, i valori democratici e lo Stato di diritto.