Il piano del Governo, in pensione a 64 grazie al TFR: chi ci guadagna e come fare i calcoli
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il piano del Governo, in pensione a 64 grazie al TFR: chi ci guadagna e come fare i calcoli

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Con la proposta del Governo potresti andare in pensione a 64 anni usando il TFR come rendita integrativa. Ecco tutti i dettagli.

Il tema delle pensioni è tornato al centro dell’agenda politica, soprattutto in vista della prossima Legge di Bilancio. Una delle proposte più discusse arriva dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha illustrato la possibilità di accedere alla pensione a 64 anni utilizzando il TFR come strumento di integrazione al reddito pensionistico. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera, che ha intervistato Durigon durante il Meeting di Rimini del 2025.

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Il TFR come rendita per anticipare il pensionamento

La proposta prevede che il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) venga trasformato in rendita annuale, anziché essere erogato in un’unica soluzione al momento del pensionamento. Questa modalità permetterebbe a chi ha almeno 25 anni di contributi di anticipare l’uscita dal lavoro anche se non raggiunge la pensione minima prevista, pari a tre volte l’assegno sociale (circa 1.616 euro al mese).

Durigon ha sottolineato che il provvedimento sarebbe su base volontaria e accompagnato da vantaggi fiscali significativi: il TFR convertito in rendita sarebbe infatti soggetto a una tassazione agevolata, simile a quella dei fondi pensione. Inoltre, è garantita la reversibilità dell’importo in caso di decesso del beneficiario, tutelando così gli eredi.

Chi ci guadagna, e come fare i calcoli

Il vantaggio è chiaro per chi, pur avendo maturato gli anni di contributi, riceverebbe una pensione insufficiente per l’anticipo. Come riporta il Corriere della Sera, un lavoratore con una pensione stimata di 1.300 euro al mese potrebbe utilizzare una parte del proprio TFR per colmare la differenza e raggiungere la soglia richiesta. Ad esempio, sarebbero necessari circa 316 euro mensili di integrazione tramite TFR.

Dal punto di vista dei conti pubblici, la misura aiuterebbe l’Inps, che ogni anno versa circa 6,8 miliardi di euro in TFR. Spalmare questi importi su più anni alleggerirebbe il peso delle liquidazioni da 50 a 70 mila euro in un’unica soluzione.

Durigon ha anche affermato che questa proposta potrebbe sostituire Quota 103, attualmente in scadenza, e rafforzare misure come Opzione donna. Inoltre, ha ipotizzato l’uso del TFR per finanziare servizi di assistenza a lungo termine per le persone non autosufficienti.

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ultimo aggiornamento: 29 Agosto 2025 13:43

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