Coronavirus in Italia, il nuovo piano del Governo: tamponi per chi arriva in aereo e Tso per chi rifiuta le cure

Coronavirus in Italia, il nuovo piano del Governo: tamponi per chi arriva in aereo e Tso per chi rifiuta le cure

Il piano del Governo per contenere il contagio da coronavirus: tamponi, controlli più rigidi e Tso per chi rifiuta le cure.

ROMA – La presenza di decine di focolai preoccupa Roma. La ripresa dell’epidemia nel nostro Paese sembra essere, al momento, molto limitata con il Governo che sta limando i dettagli di un piano per contenere il contagio da coronavirus.

L’obiettivo è quello di fermare la ripresa della curva che nella giornata di domenica 5 luglio 2020 ha registrato una ripresa degli attualmente positivi. Un segnale non assolutamente positivo e per questo Palazzo Chigi è pronto ad intervenire per non rischiare di fare passi indietro.

Tamponi per chi arriva da Paesi extra Schenghen

La riapertura delle frontiere è coincisa con la ripresa dei contagi in Italia. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto di prevedere dei tamponi per tutte le persone che nei giorni precedenti hanno soggiornato in Paesi a rischio.

Una misura al vaglio del Governo che potrebbe decidere di estendere i controlli a tutte le persone provenienti da Paesi extra Schenghen. Si tratta di un provvedimento provvisorio che sarà rivisto in base alla curva epidemiologica di ogni singolo Stato.

Giuseppe Conte

Controlli rafforzati e Tso per chi rifiuta le cure

L’altra preoccupazione è rappresentata dalla presenza in giro di persone positive al coronavirus. Il caso del Veneto ha fatto scattare l’allarme con il Governo che valuta il Tso per chi rifiuta le cure.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il ministro Speranza è in contatto con gli esperti giuridici per capire se esistono le possibilità di imporre il trattamento sanitario obbligatorio per le persone positive che continuano a stare in giro. Previsti anche dei controlli più rafforzati per chi deve stare in quarantena con la possibilità di trasferimento negli alberghi sanitari se non può essere garantito l’isolamento di 14 giorni.