Il governo italiano ha varato un piano per accogliere circa 83mila profughi in arrivo dall’Ucraina.
Arriva il nuovo Piano dei rifugiati del Governo italiano. Un piano per ospitare i profughi che scappano dalla guerra. Il nostro paese, secondo i fondi governativi, può accogliere circa 83mila profughi ucraini. Questo è possibile grazie alla rete dei centri di accoglienza e di integrazione, le famiglie e le strutture di Comuni, enti, terzo settore e sistemazioni autonome. Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Economia Franco hanno esposto il piano. “Pensiamo di stanziare 400 milioni, un quarto destinato ai servizi sanitari per chi entrerà in Italia, e poi a lato stanziamenti per il sistema dell’istruzione per proseguire l’anno scolastico ma anche per accogliere nuovi eventuali alunni”, ha detto il ministro Daniele Franco.
Al momento però non si ha chiaro il numero preciso di persone che arriveranno in Italia. Il conflitto è ancora in atto e il flusso di profughi aumenta sempre di più. Come spiega il premier Mario Draghi: “il numero dei profughi è molto incerto, non credo ci fermeremo a 67mila“. Quello che appare certo è che il numero è in aumento, stando a sole tre settimane di conflitto siamo a 53.669 solo le persone arrivate nel nostro paese. E il conflitto sembra non destinato a finire nel breve tempo. Si cerca di fare una stima che secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “la stima è di almeno 5 milioni” e per questo serve con “urgenza fare progressi nel negoziato sul nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, proseguendo le discussioni sulla riforma migratoria nell’Ue”.
Il governo prevede anche l’assistenza sanitaria
Il Governo, attraverso la Protezione civile, è pronto “a definire ulteriori forme di sostentamento per l’assistenza delle persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione“. Nel Piano istituito dal governo italiano per i profughi ucraini sono previste anche coperture per gli enti del terzo settore e quelli religiosi. Il premier Draghi specifica che parte di questi fondi dovranno andare infatti ai Comuni perché “sono le istituzioni che curano i rapporti con il Terzo Settore” che ha la responsabilità di garantire gli altri servizi di natura socio-assistenziale. Per queste ultime sono previsti invece fondi per l’assistenza sanitaria per almeno 100mila persone.